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inchiesta “perseverance” 

«Accuse che imperversano Ma ci difenderemo con serietà»

Francesco Dondi
«Accuse che imperversano Ma ci difenderemo con serietà»

L’avvocato Luca Brezigar domani sarà al fianco di Alboresi e Collucciello «Importante ascoltare le intercettazioni, il tono può cambiare tutto l’impianto»

15 marzo 2021
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Francesco Dondi

Oggi sarà un giorno importante per le difese degli indagati dell’inchiesta Perseverance. Gli avvocati difensori, infatti, preleveranno gran parte del materiale dell’indagine e inizieranno a valutare le strategie. Un ruolo importante lo avrà Luca Brezigar, che rappresenta la coppia di Soliera e un altro imprenditore modenese rimasto in libertà.

«Da quello che leggo e dalle informazioni a nostra disposizione – spiega l’avvocato – ci troviamo di fronte ad un impianto accusatorio che ormai imperversa nei nostri territorio. La Direzione distrettuale antimafia ha una missione molto chiara: sradicare ogni tentacolo, anche quelli più piccoli, di ciò che è considerata criminalità organizzata. Se l’inchiesta non è una coda di Aemilia poco ci manca».

Domani, in video conferenza, il 47enne Alberto Alboresi e la 55enne Genoveffa Collucciello saranno davanti al giudice per le indagini preliminari, Alberto Ziroldi, per l’interrogatorio di garanzia. «Abbiamo alcune ore per iniziare ad analizzare le carte – ammette Brezigar – Parlerò prima di tutto con i miei assistiti per provare a capire come stanno le cose, magari usciranno delle versioni diverse da quelle finora narrate. Non dimentichiamo, infatti, che le intercettazioni vanno ascoltate a dovere e non soltanto lette. Con l’ultima norma, ricordo, che il pubblico ministero usa quelle che ritiene utili, poi tocca al difensore ascoltarsi tutte le altre. E se per caso emergessero intonazioni diverse, magari ironiche o scherzose, che ad esempio offrono una visione antitetica a quella inserita nell’ordinanza?».

Colucciello e Alboresi sono una coppia conosciuta a Soliera e in buona parte della Bassa modenese dove hanno avuto anche incarichi importanti in banca. Vivono una vita piuttosto agiata e l’idea che siano accusati di aver fatto affari con la ’ndrangheta lascia pieni di interrogativi chi li frequenta. «Vorrei ricordare a tutti – dice l’avvocato Brezigar – che esiste sempre la presunzione d’innocenza e come tali vanno trattate le persone coinvolte in questa inchiesta. Per come conosco i miei assistiti fatico a vederli fare ciò che viene raccontato dagli investigatori, ma adesso non ha senso parlare in base alle sensazioni che sono comunque importanti in un rapporto fiduciario. È più importante chiudersi in ufficio, analizzare le carte, ascoltare le intercettazioni e trovare la strada giusta per organizzare una doverosa e seria difesa». —

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