Alla Pfm l’Oscar per l’Edilizia nella fiera delle eccellenze
Il Made Expo di MIlano premia l’innovazione del suo cappotto green per gli edifici «È la ricompensa dei tanti sacrifici fatti per restare a produrre in montagna»
Daniele Montanari
Palagano. Da Palagano alla Fiera di Milano vincendo, in un contesto d’eccellenza come quello del Made Expo, l’Oscar dell’Edilizia.
Impresa storica per la Pfm, azienda che da 25 anni rappresenta una delle più vivaci – e tenaci – imprese della montagna (la sede produttiva è qui infatti, a Sassuolo ci sono solo gli uffici) che si “ostinano” a operare in un contesto climatico e logistico molto complicato. Ma garantendo con questo la permanenza sul territorio di tante famiglie che altrimenti andrebbero a cercare lavoro in pianura. Il riconoscimento che va a premiare tanti sacrifici è stato consegnato mercoledì a Fabrizio Morini, responsabile commerciale, e suo fratello Raffaele, consulente tecnico commerciale, i vertici dell’azienda insomma. Si tratta dell’Oscar nella categoria “Effetto clima”, assegnato per Isoclip, un sistema di isolamento brevettato che permette di realizzare “cappotti” esterni per gli edifici con eccezionali standard termici e acustici, abbinati a un’estrema facilità di montaggio. Si tratta infatti di pannelli isolanti in Eps (polistirene espanso con grafite) a cui viene applicata una lastra in gres porcellanato, facilmente istallabili al muro grazie a due staffe in acciaio. Aspetto chiave questo, che permette di portare il rivestimento ceramico a grandi altezze. In sostanza, è il matrimonio del cappotto col gres porcellanato, nozze che abbinano alle grandi performance energetiche il dimezzamento dei tempi di montaggio, visto che arriva tutto già predefinito in cantiere.
Il core business della Pfm sono sempre stati i tagli e le rettifiche, la lavorazione di fine linea dei materiali ceramici. Con Isoclip è stato fatto un salto verso una nuova frontiera produttiva. «Ci abbiamo lavorato a lungo – sottolineano i fratelli – poi l’anno scorso abbiamo depositato la richiesta di brevetto. Eravamo convinti che fosse un buon prodotto, ma vederlo premiato nella fiera delle eccellenze edilizie di Milano è due volte straordinario. Intanto perché siamo stati scelti per l’innovazione da una giuria qualificata con ingegneri del Politecnico. E poi per la categoria in cui abbiamo vinto, quella che riguarda i cambiamenti ambientali: abbiamo fatto bene e nell’ambito green che rappresenta un’urgenza mondiale. Con un articolo che è già in produzione e in vendita: c’è di che essere molto contenti».
Anche perché si va a creare altro lavoro a garanzia occupazionale della cinquantina di famiglie che ruotano sulla Pfm, che resta saldamente ancorata alla montagna. «Se abbiamo mai avuto la tentazione di trasferirci in pianura? Eccome, una settimana sì e l’altra anche – notano – pensando alle difficoltà ordinarie che ci troviamo ad affrontare qui (a partire dai maggiori costi di logistica) e a quelle straordinarie, come il vero e proprio incubo che abbiamo vissuto con i continui distacchi di energia elettrica, per neve e vento. Siamo arrivati anche a fermare la produzione per giorni. Qualcosa è stato fatto, ma il problema non è ancora risolto del tutto. Comunque siamo dei “testoni” e resistiamo, consci anche del valore sociale che ha un’azienda come la nostra qui, dove peraltro abbiamo un’ottima manodopera e fedele: il turnover da noi è ridotto davvero al minimo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA