Spariscono 30mila euro La badante a processo
È accusata di circonvenzione d’incapace e di aver trovato il modo per prendersi il denaro di un anziano modenese. Con quell’accusa una rumena è finita a processo davanti al giudice Diletta Signori, che ieri ha ascoltato le testimonianze di una dipendente della banca e un carabiniere, che aveva raccolto la denuncia ed effettuato alcuni accertamenti telefonici. Ma sarà ad aprile che il processo potrebbe trovare il punto di svolta quando cioè è attesa la testimonianza della donna, che ha già anticipato di voler rispondere alle domande del pubblico ministero, dottoressa Francesca Graziano e dell’avvocato difensore, Silvia Silvestri.
Tutta l’indagine è partita quando dal conto dell’anziano e della moglie sono spariti circa 30mila euro. Li aveva disinvestiti in due riprese l’uomo e quella strategia aveva insospettivo la bancaria, la quale si era messa in contatto con la co-titolare. L’impiegata ha definito comunque l’anziano “lucidissimo” mentre il maresciallo, che ha spiegato l’utilizzo dei tabulati telefonici, ha parlato di uno stato talvolta di confusione. Sarà proprio questo elemento a determinare la vicenda perché la presunta circonvenzione si concretizzerebbe solo se ci fosse un chiaro intendimento e un’altrettanta chiara capacità di convincere a indirizzare il denaro. Quando – tra l’altro – risulta un solo assegno di un importo inferiore ai 30mila euro. Ma anche di ciò parlerà l’imputata.