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Vasco Rossi ricorda: 40 anni fa... "Vado al Massimo, Vado a Sanremo"

Vasco Rossi ricorda: 40 anni fa... "Vado al Massimo, Vado a Sanremo"

29 gennaio 2022
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BOLOGNA Quarant'anni fa un "alieno" atterrò sul palco del teatro Aristona di Sanremo e il grande pubblico ebbe il primo contatto con un personaggio che ha fatto la storia del rock e della musica italiana: Vasco Rossi.

La sera del 29 gennaio 1981 questo rockettaro ruppe gli schemi  e propose “Vado al massimo”,  che divise  nettamente il pubblico  tra favorevoli e contrari.  Tra autoironia e sberleffo, cantautorato e rock, era lui la vera novità di quella edizione, il cambio generazionale che rompeva con la tradizione delle confortanti proposte festivaliere e che, a dispetto di tutto e tutti, passò le selezioni e arrivò alla serata del sabato, l’ultima e più importante. Di come si sarebbe poi piazzato nella graduatoria  finale a lui importava meno di zero,  quella notte  festeggiò l’obbiettivo raggiunto.  Fuori da lì stavano per spalancarsi le porte  della sua straordinaria avventura rock live.

Le cose avvengono piano piano e poi improvvisamente: l’anno successivo, nel 1983, Vasco tornò al festival ma solo perché era sicuro di avere la canzone giusta, una bomba che aveva appena finito di scrivere e che si intitolava “Vita spericolata”, che entrerà nella storia della musica.

Vasco stesso a ricordare quel debutto sanremese con un post sui social 

Per quello che ho da fare..Vado al massimo..Vado a Sanremo: mi butto nella gara e..arrivo alla finale del sabato sera.

Poi tra gli ultimi della classifica finale ma, come si sa, “beati gli ultimi” e io ero beatissimo del mio successo, avevo fatto centro.

Ci andai perché Ravera in persona (il factotum del festival allora) mi offriva la platea nazionale della televisione garantendomi soprattutto la libertà di di fare quello che volevo.

Geniale Ravera, aveva capito che la musica nell’aria stava cambiando e che io rappresentavo il nuovo.

Per questo accettai l’invito e ci andai.

Ci andai da solo, perché nessuno dei miei fidati collaboratori di allora, leggi Guido Elmi in primis,  volle accompagnarmi, non ci credevano.

Io, invece, sapevo bene quello che facevo. Avevo già scritto canzoni come  “Jenny”, “Albachiara”, ”La noia”, “ La nostra relazione”, “Colpa d’Alfredo”..”Siamo solo noi”. I i miei primi 4 album rock erano fuori. Andavo bene con i concerti, ma mi conoscevano per lo più a livello regionale, in Emilia, un po’ in Lombardia e  un po’ in Piemonte.

La platea nazionale mi serviva, certo.  Ma quello che volevo io soprattutto, era sbalordirli, provocarli, scuotere in loro un’emozione, dissacrare quel palco con ironia e provocazione : “Vado al massimo .vado al massimo.. ....vado a gonfie vele..” (che non era per niene vero, in realtà).

Ero certo che avrei colpito e, nel bene o nel male affondato, chi dalla platea del teatro a quella della tv, mi guardava (anche se pochi allora dichiaravano di guardare il festival, in realtà tutti  mi avevano visto..).

Più che una sfida, quei 3 minuti di esibizione, lo spazio di una canzone, rappresentavano per me un’occasione unica per farmi notare da più gente possibile.

Della gara, a me, non m’importava nulla e tantomeno di vestirmi “elegante”, io avevo il mio look da concerto, jeans e giacca in pelle. Ricordo che dietro le quinte mi guardavano tutti come se io fossi un alieno quando per me gli alieni erano loro che si stravestivano e si truccavano, a me interessava solo salire sul palco e nient’altro.

Alla finale del sabato sera ci sono arrivato e questo a me bastava e avanzava. Ormai è storia che nella classifica finale ero in fondo ma fuori da lì cominciò davvero la mia straordinaria avventura live. Nell’aprile  usciva il mio quinto album - “Vado al massimo” - con pezzi molto provocatori come   ”Sono ancora in coma” “”Cosa ti fai”,  e brani del peso di  “Ogni volta” e “Canzone” e il calendario di date live si infittiva.

L’anno dopo ci sono tornato a Sanremo, per riconoscenza nei confronti di Gianni Ravera che mi aveva dato carta bianca, e  solo perché  avevo la canzone giusta:  Vita spericolata, una bomba, che avevo appena finito di scrivere.”

Lui - salvo sorprese- quest'anno sul palco non ci sarà, ma la sua musica ci sarà ancora.  Quest’anno al festival di Sanremo c’è Rkomi che omaggia Vasco con un medley delle sue canzoni eseguite  con i Calibro 35,  nella serata delle cover. Siamo curiosissimi  di ascoltarlo, chissà quali canzoni avrà scelto.