L'Università di Modena e Reggio studierà gli effetti antitumorali della cannabis
Saranno usate varietà non psicotrope della sostanza, di cui si analizzeranno in vitro gli aspetti chimici e si valuterà la sua attività antiproliferativa
MODENA. Alcuni derivati della cannabis sativa sarebbero in grado di bloccare l'espansione delle cellule tumorali. Per averne conferma, l'Università di Modena e Reggio Emilia ha deciso di avviare un programma di ricerca in collaborazione con Canax, start up fondata nel 2019 e attiva nel settore, insieme ad Exenia group. Il progetto avrà una durata di 12 mesi e sarà portato avanti nei laboratori del Dipartimento di Scienze della Vita dell'Unimore, sotto la direzione degli scienziati Federica Pellati e Lorenzo Corsi. Lo studio vuole appunto valutare "l'efficacia di alcuni derivati dalla cannabis sativa nella riduzione della replicabilità delle cellule tumorali". Saranno usate varietà non psicotrope della sostanza, di cui si analizzeranno in vitro gli aspetti chimici e si valuterà la sua attività antiproliferativa. Dalla cannabis sativa, infatti, possono essere estratti e purificati composti di interesse farmaceutico, che hanno già mostrato "un elevato potenziale terapeutico e sono inoltre privi di effetti psicotropi". In particolare, la ricerca sarà incentrata sulla classe dei cannabinoidi non psicoattivi, in particolare il cannabidiolo, che hanno mostrato in vitro anche capacità antiproliferative su cellule di leucemia mieloide cronica.