LO SPECIALE / Terremoto nella Bassa Modenese 2012 - 2022: dieci anni fa le scosse che cambiarono la storia di questa terra. I ricordi, le vittime, i danni, la ricostruzione, le cose fatte e quelle da fare.
20 maggio 2022
L'EDITORIALE
Terremoto nella Bassa 2012 - 2022 Dieci anni di coraggio
Dieci anni di coraggio. Ne è servito tanto. Per scavare con le lacrime agli occhi, mentre si piangevano i morti. Per guardare la propria casa ferita, crollata. Per dormire in una tenda sapendo di aver perso tutto. Per non avere più certezze. Per vivere l’oppressione della paura, il terrore che la terra potesse scuotersi ancora. E per rialzare la testa, ricostruire, ripartire, anche trasformando un tendone in una fabbrica. Ho ripreso dai nostri archivi le pagine di quei giorni. “Strage di innocenti”, “Abbracciamoci”, “Coraggio”. Quei titoli, oltre a raccontare il dramma, dicevano già molto dello spirito di questa gente, la nostra gente. La voglia di riappropriarsi della propria esistenza, pur non dimenticando i lutti. Non posso immaginare quale sia il sentimento di chi sa di rischiare la vita. So quello che, in questi giorni di ricordo, mi hanno raccontato i colleghi che allora erano qui. Che lavoravano per testimoniare la tragedia con l’angoscia per i propri familiari. Tra i messaggi che arrivarono di solidarietà mi piace ricordarne uno che fu inviato dall’Abruzzo. Leggi l'editoriale del direttore
COSA ACCADDE
La notte in cui la terrà tremò Una cicatrice profonda che resta
Il 20 maggio di dieci anni fa, alle 4.03, stavo dormendo quando la terra ha tremato. Dormivano in tanti in quel sabato notte di maggio dalle temperature miti. Mi ricordo che la sera prima Modena era bellissima, profumata d’estate. C’era la Notte bianca, ma senza spettacoli in segno di lutto per l’attentato di Brindisi in cui perse la vita una studentessa. Era da lì che venivo. Una tragedia lontana che aveva scosso però tutto il Paese. Le piccole scosse che in quei giorni facevano sussultare i pensieri, però, parevano niente più di uno scherzo. Un solletico della Terra di cui non era necessario tenere conto. Perché non eravamo all’Aquila, pensavamo. Perché nella pianura sabbiosa l’unica preoccupazione semmai doveva essere l’afa, non certo il terremoto: una convinzione sbagliata figlia di generazioni che, in effetti, il terremoto non l’avevano mai conosciuto. L'articolo
LE VITTIME
Gli operai, gli imprenditori e i pensionati: 27 vittime innocenti
C’erano i colleghi che si stringevano forte, provando a scacciare l’orrore che avevano appena vissuto; le famiglie ammutolite da tanto dolore, inatteso, inconcepibile, inaccettabile; gli amici increduli e animati dal desiderio di onorare la memoria. Ricordare i morti del terremoto è stato per tanti un impegno, quasi un gesto di riconoscimento verso chi non c’è più e ha pagato con la vita quei secondi in cui la natura ha sovrastato l’uomo. Sono state 27 le vittime del sisma, ognuno con una storia vissuta, ognuno con una vita davanti da scrivere, magari con una famiglia da costruire o da accudire. L'articolo
LA MAMMA DI UNA VITTIMA
«Non dimenticate il mio Biagio»
L’appello della madre di Santucci, morto a 24 anni sotto le macerie dell’Haemotronic Lo zio della vittima: «Ho donato a mia sorella tutta la mia parte di risarcimento» l'articolo
LA GESTIONE DELL'EMERGENZA
Vasco Errani «Tutti insieme ce l’abbiamo fatta Non c’è mai uno solo al comando»
LA VISITA
Mattarella, il presidente sempre vicino all'Emilia
Questa mattina sarà il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a rappresentare lo Stato con la sua massima carica alla cerimonia di celebrazione del decimo anniversario del terremoto che straziò l’Emilia. La prima tappa sarà a Medolla, per una visita istituzionale organizzata dalla Regione Emilia-Romagna che lo porterà poi anche a Finale Emilia. L'articolo
LA TESTIMONIANZA
Stefano Bonaccini «Abbiamo rimarginato una ferita senza lasciarci inghiottire»
L'ESPERTO
Terremoto padano, una realtà che non va sottovalutata
IL RICORDO - 1
Massimo Valerio Manfredi «Non abbiamo aspettato che tutto ci cadesse dal cielo»
Lo scrittore ricorda il terremoto e analizza come il territorio ha saputo reagire. Gli imprenditori non si diedero per vinti e si aiutarono per riuscire a ripartire l'intervento di Manfredi
IL RICORDO - 2
Vittorio Sgarbi «Un terremoto ormai rimosso nella percezione della gente»
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