Modena. Ciao, Gabìan! Se ne è andato Ermes, l’oste di Modena. A 85 anni, è scomparso ieri all’Hospice di Castelfranco dove si trovava in cura.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.41494735:Video:https://video.gazzettadimodena.gelocal.it/locale/ciao-gabian-ricordo-di-ermes-un-personaggio-indimenticabile-amato-dai-modenesi/141543/142232]] E lo ha fatto in punta di piedi, con riservatezza, come tutto quello che riguardava la sua vita privata alla quale era molto attaccato come a tanti piccoli rituali quotidiani, contrariamente alla sua figura esuberante e amichevole in sala tra i clienti. Il funerale si terrà domani alle 15.30 alla Pieve di Nonantola, suo paese natale, con partenza alle 15 da Terracielo.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.41494078:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2022/06/07/news/modena-il-ricordo-di-ermes-noi-gabbiani-e-tu-pescatore-in-un-mondo-senza-zeta-1.41494078]] Ermes Rinaldi e la moglie Bruna sono stati una coppia solidissima nella vita e nel lavoro, un pezzo della tradizione modenese, in particolare del mondo della ristorazione e del ricettario popolare. Lei in cucina, lui in sala. Se la Bruna si affacciava ogni tanto dalla sua stanzetta per salutare i nuovi arrivati, il mattatore indiscusso della sala di via Ganaceto era lui, Ermes Rinaldi. Simbolo modenese lo è diventato negli anni, dal momento che era nato e cresciuto a Nonantola.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.41494082:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2022/06/07/news/modena-la-morte-di-ermes-le-tre-esse-sempre-fisse-nel-menu-e-i-classici-della-cucina-geminiana-1.41494082]]Più precisamente al Campazzo, intorno alla vecchia trattoria dalla quale molti anni dopo sarebbe partito un altro astro della cucina modenese, Massimo Bottura. Dei suoi esordi, Ermes raccontava sempre di avere iniziato a lavorare quando aveva conosciuto la Bruna. Si erano fidanzati da giovani e sua nonna gli diceva sempre: “An fer menga al gabiàn con la Bruna”. Espressione che lo assillava e incuriosiva al punto che un giorno le chiese spiegazione.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:foto-e-video:1.41494184:MediaPublishingQueue2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/foto-e-video/2022/06/07/fotogalleria/ciao-ermes-fotogalleria-di-un-personaggio-indimenticabile-1.41494184]]La nonna gli spiego che “al gabiàn” è chi fa lo scemo, chi crede di essere furbo. Da lì è nata la sua espressione più celebre. Tanto che negli anni chiamava “gabiàn!” quasi chiunque entrasse in contatto con lui. Un’espressione bonaria e ironica che esprimeva in pieno il suo temperamento e che negli anni in cui è stata celebrata la sua attività aveva portato anche alla nascita di un’associazione, “Gli amici del Gabiàn”. Con la quale si era dato alla beneficenza per i bambini poveri della periferia di Nairobi, in Kenya.[[atex:gelocal:gazzetta-di-modena:modena:cronaca:1.41494093:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.gazzettadimodena.it/modena/cronaca/2022/06/07/news/modena-la-morte-di-ermes-era-l-uomo-della-modenesita-unico-nella-sua-accoglienza-1.41494093]] Tornando alle origini, intorno al 1957 il suo mondo si consolidò intorno alla Bruna, all’evitare di “fer al gabiàn” e all’idea di andare a Modena per avviare un’attività. Capitò in via Ganaceto dove era in vendita una piccola vecchia osteria il cui l’oste era un vecchietto chiamato Boni. La rilevò e il 4 novembre 1963 la aprì a suo nome, “Da Ermes”. Un nome diventato un marchio che ha dato grande lustro a Modena. «Quant a sun arivé, Modna l’era diversa , la sembreva n’etra citè rispet inco. Qui in via Ganaceto c’erano il calzolaio, il carbonaio, la serta, la zuntadora, la petnadora, e n’ustaria cla feva sol dal gnoc fret e na quelch volta di macaroun. L’ho presa io con la Bruna e anch’io mi sono messo a fare il gnocco. E an ciamamel menga lo gnocco!», raccontava in dialetto. Gnocco e maccheroni erano i due piatti dei primi tempi perché lo scopo iniziale era vendere il vino. «Ci sono stati degli anni che abbiamo aperto 70mila bottiglie di vino», raccontava divertito. Col tempo, però, cresceva il numero dei clienti: operai, artigiani, muratori. E poi impiegati, funzionari, avvocati, politici fino a industriali, artisti e nomi importanti in visita in città. Tutti insieme, spalla a spalla, seduti ali tavoli e alle panche, come nelle vecchie osterie. Ermes entrava, enunciava ad alta voce il menù del giorno. Guai a contraddirlo, pena lo scappellotto e l’appellativo di “gabiàn”. E una volta impostato il pranzo, partivano battute in dialetto, risate, ricordi e tanta allegria. Intanto, in via Ganaceto c’era la fila di chi sperava di trovare un posto. Perché su una cosa Ermes non ha mai derogato: nella sua trattoria non si poteva prenotare. Ed è andata avanti così per decenni. In modo immutabile. Tanto che la ripetizione dei piatti e dei rituali di accoglienza di questo straordinario oste sono diventati una certezza che spingeva il pubblico di clienti e di amici a tornare ogni volta, sicuri di rivivere momenti unici. Ogni giorno uguale all’altro. Fedele alle sue abitudini che diventavano, più in grande, la stessa tradizione dell’oste modenese. Ogni mattina alle 7 la pedalata in bici al Mercato Albinelli per il giro tra gli stessi banchi a comperare la stessa quantità di verdure, carni, formaggi e salumi. Ogni giorno l’apertura alle 11 con la sistemazione del banco all’ingresso dove serviva i vini. La chiusura dopo il pranzo verso le 15. La saracinesca abbassata in serata e la lenta salita ai piani superiori nella sua abitazione, dove diventava un modenese riservato e poco incline a farsi notare, in intimità con la Bruna e i due figli Anna e Andrea e i nipoti. In questo modo per decenni i modenesi e i forestieri si sono succeduti alla sua tavola. Fino a quando è iniziata la stagione delle celebrazioni. Dopo i 50 anni di matrimonio festeggiati con la Bruna nel 2009, nel 2013 è arrivato il momento dei 50 anni della trattoria festeggiati con tutta Modena, per volontà del sindaco Giorgio Pighi, suo amico, e degli assessori Ennio Cottafavi e Graziano Pini. Poi, la “Ghirlandina d’oro” e tante serate di premi con associazioni e club. Ma ciò di cui andava più orgoglioso era la festa in aiuto dei bambini poveri di Nairobi, organizzata col poeta Romolo Levoni. Era l’unica volta che faceva il gnocco fritto era alla Pomposa: per raccogliere migliaia di euro da mandare in Kenya. A quel punto Ermes era una celebrità nazionale. Veniva intervistato da tv e giornali di tutto il mondo. Fino a quando nel 2017 cadde sulle scale di casa e si ferì gravemente; fu necessario un ricovero in terapia intensiva. Una volta dimesso, anche se fragile, riprese l’attività. Continuata nel 2020, con la riapertura dopo il lockdown e il distanziamento in sala. &nbsp;

Modena. Ciao, Gabìan! Se ne è andato Ermes, l’oste di Mo...

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E' morto Ermes Rinaldi storico oste della trattoria Ermes di via Ganaceto. Un personaggio conosciutissimo e amato dai modenesi. Abbiamo pensato di ricordarlo con questo collage di immagini raccolte nel corso degli anni. Ermes che va a fare la spesa, Ermes che racconta i luoghi di Modena che lui amava in modo particolare. Video di Luigi Esposito

Ciao Gàbian! Ricordo di Ermes un personaggio indimenticabile amato dai modenesi

Il grande oste aveva 85 anni, domani l’addio a Nonantola 