Luca Gardinale Quelle due parole non piacciono praticamente ad alcun automobilista, figuriamoci a un truffatore che si trova a pochi centimetri dal bottino. Eppure è bastato nominare la polizia municipale per sventare un tentativo di truffa ben orchestrato, ma sfumato proprio davanti al bancomat. Un colpo saltato soprattutto perché la vittima designata, una professionista modenese, ha realizzato che si trattava di un inganno, invitando il truffatore ad andare a chiarire tutto al Comando. L’ennesimo tentativo di truffa è andato in scena intorno alle 19 di mercoledì, quando la professionista modenese stava percorrendo la tangenziale Neruda, all’altezza del cinema Raffaello, per rientrare a casa. Davanti a lei viaggiava una Smart grigia dall’aspetto piuttosto malandato, che all’improvviso ha rallentato, spostandosi verso l’esterno: dopo averla superata, la professionista modenese ha sentito un forte rumore, molto simile a quello di uno specchietto che si rompe dopo un urto. L’uomo ha quindi messo in moto, affiancando l’auto della donna e invitandola a fermarsi nel primo parcheggio disponibile, quello davanti alla Farmacia Galilei, di fronte al comando della polizia locale. L’uomo, un giovane di bassa statura, dall’accento campano, ha accusato la professionista di aver urtato la sua auto provocando la rottura del finestrino, quantificando il danno in 150 euro e invitandola ad evitare la constatazione amichevole. L’uomo, con fare sempre più incalzante, l’ha quindi accompagnata al bancomat. A quel punto, però, la donna ha realizzato che si trattava di un inganno, mettendo via il denaro e invitando il truffatore a seguirla al Comando della municipale. Un invito che ha portato l’uomo a risalire sulla Smart e fuggire, accusandola di essere una persona scorretta...l &nbsp;

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L’uomo aveva tentato di estorcere 150 euro a una professionista modenese

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