Tanti ormai si sono rassegnati, accettando gli aumenti senza sosta come una cosa inevitabile come i cento euro per fare il pieno. Qualcuno invece ha quantificato l’entità della speculazione: secondo l’associazione Federconsumatori sono 32 centesimi al litro, ovvero più della sforbiciata del governo (25 cent più Iva), confermando una spirale di aumenti assolutamente ingiustificata. Al centro ci sono i prezzi dei carburanti, che anche in provincia di Modena hanno raggiunto livelli da capogiro, superando abbondantemente i due euro sia per la benzina che per il gasolio. Numeri confermati dal sito web dell’Osservatorio prezzi carburanti del ministero dello Sviluppo economico, secondo il quale le possibilità di fare il pieno sotto i due euro in città sono davvero pochissime: al distributore Conad di Baggiovara ieri benzina e gasolio costavano 1,985 euro, mentre all’Enercoop del Grandemilia erano in vendita entrambi a 1,99 euro. Gasolio più economico al distributore Eni di via Giardini 450, dove il diesel è a 1,85 e la benzina a 2,08. Prezzi che galleggiano sui due euro, insomma, per superarli abbondantemente in tutti gli altri impianti cittadini, anche se rispetto al passato oggi emerge un maggiore livellamento dei prezzi: si va così dai 2,029 euro per entrambi i carburanti al Tamoil di viale Ciro Menotti ai 2,039 applicati da Bertelli a Baggiovara e sulla via Nonantolana. Spostandosi in tangenziale, i prezzi aumentano ancora, dai 2,109 euro per un litro di benzina all’Eni della tangenziale Pirandello nord ai 2,119 del Q8 situato tra le uscite 13 e 14. In generale, oltre all’appiattimento dei prezzi che riduce la corsa al distributore più economico, negli ultimi giorni si nota anche un sostanziale livellamento del costo di benzina e gasolio, con il diesel che ha recuperato il gap che si era creato nelle settimane scorse. Numeri che nei giorni scorsi hanno portato Federconsumatori a quantificare in 0,32 centesimi al litro l’entità della speculazione dei gestori, che hanno rapidamente assorbito lo “sconto” praticato dal governo con il taglio delle accise. «I prezzi sono insostenibili - attacca Marzio Govoni, presidente dell’associazione modenese - creando una situazione in cui ogni consumatore che fa il pieno sente di essere vittima di una sorta di rapina. Allo stesso tempo, il livellamento dei prezzi verso l’alto e la conseguente scomparsa dei differenziali tra i vari distributori rendono evidente l’accordo di cartello tra i gestori, un’altra cosa assolutamente inaccettabile». E se a Roma si sta pensando al rinnovo del taglio delle accise, Govoni fa notare che «la soluzione non può essere solo quella, anche perché il taglio è stato finanziato dall’incremento delle entrate da tassazione. Semmai, la riduzione delle accise deve essere maggiore e soprattutto deve diventare strutturale». Ma la richiesta di Federconsumatori a livello nazionale va oltre: «Abbiamo chiesto al governo di mettere un tetto ai prezzi - chiude il presidente - accompagnato da un incisivo intervento contro i “furbetti” del carburante. Insomma, non possiamo considerare questi aumenti come una calamità inevitabile: qualcosa si può e si deve fare».l © RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

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Govoni (Federconsumatori): «Accordi di cartello sui prezzi»

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