Gazzetta di Modena

Modena

i prezzi

Carburanti alle stelle a Modena Record se serviti: 2,432 euro

Carburanti alle stelle a Modena Record se serviti: 2,432 euro

Cifre alte nonostante il decreto. Il self più caro: 2,294 euro

29 giugno 2022
4 MINUTI DI LETTURA





MODENA È il caos tra prezzi allineati, strappi e “sconti”, nonostante i 30 centesimi di taglio al litro del decreto del Governo da poco prorogato al 2 agosto. Il costo dei carburanti in città, varia di molto ma fluttua attorno a una media superiore ai 2 euro al litro, sia la benzina che il diesel, vanificando lo sconto di Stato. Il confronto tra carburanti oggi ha poco senso. C’è chi fa pagare di più il diesel, chi più la benzina secondo criteri oscuri. Anche se scontato, il record del litro più caro va al “servito” della Esso all’area Secchia Ovest in A1. La benzina ieri costava 2,432 euro, il diesel 2,402. In città da record l’Ip di via Emilia Est 821 che annunciava il servito a 2,329 per il diesel e 2,317 per la benzina. Per il self service, invece – il riferimento per orientarsi tra i prezzi – il costo maggiore che abbiamo riscontrato (ma potrebbero essercene altri superiori) è all’Eni di via Buon Pastore con 2,294 euro al litro di benzina e 2,194 euro a litro per il diesel “più servito”. Insomma, l’aumento prosegue: l’8 giungo, col taglio di governo il prezzo medio, pur superando spesso 2 euro, era di 1,914 per la benzina e 1,831 per il diesel. In marzo, prima del Decreto Carburanti, il prezzo medio in città della benzina era di 2,040 eur o per la benzina.

Oggi la giungla di prezzi raggiunge strani paradossi: alla Tedoil di via Canaletto il diesel costa 1,999 mentre la benzina 2,049. Il benzinaio ci ha spiegato che è questione di costi per il trasportatore. Sta di fatto che il muro dei 2 euro – che fino a pochi mesi fa pareva impossibile da superare – è stato abbattuto senza rimpianti nella corsa al rialzo in quella che lo stesso ministro per la transizione economica Roberto Cingolani ha chiamato «una colossale truffa».

Ecco una serie di prezzi che abbiamo rilevato ieri tra le 11 e le 16 in città. All’Eni in via Giardini in città il self indicava 2,064 per il diesel e 2,104 per benzina, mentre il servito era 2,289 diesel e 2,329 benzina. Beyfin di via Bellaria 2,029 diesel e 2,039 benzina (servito: 2,059 diesel e 2,069 benzina). Ego via Vignolese a San Damaso 2,039 diesel e benzina. EnerFuel via Papa Giovanni XXII 2,009 diesel e 2,029 benzina. Benza via Respighi 2,039 diesel e 2,049 benzina. Ip via Bonacini 2,069 diesel e 2,109 benzina. Eni via Canaletto 2,064 diesel e 2,104 benzina. Ip via Emilia Est 2,059 diesel e 2,099 benzina (servito: 2,329 diesel e 2,317 benzina). Q8 via Vignolese 2,019 diesel e 2,049 benzina. Eni via Vignolese (sempre angolo via del Pozzo) 2,029 diesel e 2,109 benzina e Tamoil in via Vignolese 2,100 diesel e 2,004 benzina.

Come si nota la media, a braccio, è di 2,03 euro per il diesel e 2,04 per la benzina con punte e anche picchi vistosi.

Dopo gli ultimi rincari dei carburanti comunicati dal Mite, il presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona denuncia che «non c'è pace per gli automobilisti. Le speculazioni proseguono indisturbate senza che nessuno intervenga. Anche se il rialzo settimanale non è da record, in appena 7 giorni un pieno di benzina da 50 litri sale di oltre 50 cent (0,53), uno di gasolio di 1 euro e 39 cent. Da quando è iniziata la guerra - prosegue Dona – nonostante il taglio di 30,5 cent del Governo, un litro di benzina costa oltre 22 cent in più, con un rialzo del 12,1%, pari a 11 euro e 20 cent per un pieno da 50 litri, mentre il gasolio è maggiore di oltre 31 cent al litro, con un balzo del 18,1%, pari a 15 euro e 57 cent a rifornimento. Rispetto all'inizio dell'anno, la benzina è aumentata del 20,6%, pari a 17 euro e 72 cent per un pieno di 50 litri, 425 euro su base annua, il gasolio è lievitato del 28,3%, 22 euro e 43 cent a rifornimento, equivalenti a 538 euro annui», continua Dona. «Un disastro. È di tutta evidenza che la proroga del Governo fino al 2 agosto è come cercare di svuotare il mare con un secchiello se non si ferma prima questa pericolosa escalation dei prezzi, ormai fuori controllo. Bisogna tornare ai prezzi amministrati o ridurre l'Iva dal 22 al 10 per cento, alzando anche il taglio delle accise di altri 10 cent, altrimenti non se ne esce», conclude Dona. Non finisce qui: a rischio c’è anche il rincaro incontrollato dell’Rc Auto. Secondo il presidente dell'Ivass Luigi Federico l'inflazione, incidendo in modo sensibile sui prezzi delle riparazioni e dei ricambi, rischia di interrompere la riduzione dei premi dell'Rc auto.l