Gazzetta di Modena

Modena

Economia e lavoro
L’analisi

Confindustria e Union Camere: «Diffusione e intensità della ripresa sono a rischio»

Confindustria e Union Camere: «Diffusione e intensità della ripresa sono a rischio»

Sassi di Confindustria e Zambianchi di Unioncamere

07 luglio 2022
3 MINUTI DI LETTURA





MODENA L’economia ha registrato una buona capacità di ripartenza dopo la pandemia ma il clima di fiducia delle imprese è in peggioramento, «soprattutto a causa dei pesanti costi energetici, delle difficoltà di approvvigionamento di molte materie prime e degli effetti diretti e indiretti del conflitto russo ucraino. Il Pmi manifatturiero è sceso a maggio da 54,5 a 51,9», ammonisce Annalisa Sassi, presidente di Confindustria Emilia Romagna proiettata al domani che verrà.

Non una voce isolata.

«Della pandemia resta il danno derivante dall’attività perduta e dalla mancata crescita del tessuto produttivo dell’industria regionale che oggi deve affrontare un contesto difficile. I forti rischi geopolitici derivanti dal conflitto in Ucraina, la carenza e la difficoltà di approvvigionamento di materiali e componenti, il rincaro delle materie prime, in particolare il costo dell’energia, l’incremento dell’inflazione sono i fattori di preoccupazione che possono ostacolare la diffusione e l’intensità della ripresa – aggiunge Alberto Zambianchi, presidente regionale di Unioncamere –. La situazione è molto complessa e c’è la necessità di interventi a favore delle imprese e per sostenere il potere di acquisto che dovranno essere decisi a livello nazionale ed europeo. Il Sistema Camerale farà la sua parte come sempre con iniziative a supporto delle imprese».

Per quanto riguarda i prestiti per dimensione d’impresa, i dati del 1° trimestre mostrano dinamiche pressoché allineate. Rispecchiando il trend del totale dei prestiti alle imprese, in Regione sono risultati in lieve calo sia i prestiti alle piccole imprese, sia quelli alle aziende più grandi (nell’ordine -2% a/a per le imprese fino a 20 addetti e -1% per le società con almeno 20 addetti a marzo), benché meno marcato a marzo per quest’ultimi. Nel confronto nazionale (-1,4% a/a le piccole a marzo 2022 e +0,9% le imprese più grandi), in regione si conferma un andamento leggermente più debole. «Il sistema imprenditoriale dell’Emilia-Romagna conferma la sua grande vocazione all’export e la forte propensione a innovare, elementi strategici nell’impegno che ci vede tutti coinvolti per assicurare il sostegno necessario per superare le difficoltà generate dal conflitto russo-ucraino, continuando al contempo il fondamentale percorso intrapreso con investimenti strategici in efficientamento energetico, digitalizzazione, valorizzazione del capitale umano e dei rapporti di filiera», sottolinea Alessandra Florio, direttrice Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo.

«Per questo – continua Florio – abbiamo messo a disposizione una serie di misure finanziarie ad hoc per supportare gli investimenti nel medio-lungo periodo e supportare le esigenze immediate delle imprese legate all’aumento del costo dell’energia e delle materie prime, permettendo loro di non frenare gli investimenti».

«Nei primi tre mesi dell’anno abbiamo erogato oltre 560 milioni di euro di nuovo credito a medio-lungo termine alle imprese dell’Emilia Romagna – prosegue Florio – con una importante quota in ambito S-Loan, una linea specifica di finanziamenti che è stata creata per supportare le imprese verso la transizione sostenibile che prevede anche un meccanismo di premialità al raggiungimento di specifici obiettivi di sostenibilità». GLP