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Vignola. “La pasta di Celestino” tradizione emiliana sinonimo di qualità

Giovanni Medici
Vignola. “La pasta di Celestino” tradizione emiliana sinonimo di qualità

Nata nel 1969, questa azienda alimentare di Vignola, trasferitasi nel 2020 nella nuova sede di via Prada, ogni giorno impasta farina di grano tenero, uova e semola di grano duro fino a ottenere la consistenza perfetta per confezionare tagliatelle, pasta al torchio, zuppa imperiale, passatelli di altissima qualità.

16 luglio 2022
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VIGNOLA Da più di cinquant’anni La Pasta di Celestino significa pasta fresca di qualità, all’insegna della migliore tradizione emiliana. Nata nel 1969, questa azienda alimentare di Vignola, trasferitasi nel 2020 nella nuova sede di via Prada, ogni giorno impasta farina di grano tenero, uova e semola di grano duro fino a ottenere la consistenza perfetta per confezionare tagliatelle, pasta al torchio, zuppa imperiale, passatelli di altissima qualità.

E ovviamente tortellini, come prescrive il disciplinare e la ricetta depositata alla Camera di Commercio, senza pangrattato, aromi o conservanti. Per fare assaporare anche nel 2022 gli stessi sapori della tradizione, quelli dei nostri nonni. «Ogni giorno scegliamo accuratamente gli ingredienti, li lavoriamo e li cuciniamo con cura ed attenzione, per offrire ai nostri clienti solo la pasta gustosa e genuina che a noi piace mangiare. Pasta a prova di intenditore.

Farina, uova, ricotta, Mortadella Bologna IGP, Parmigiano Reggiano DOP, Prosciutto di Parma sono la base dei nostri prodotti. Nel nostro laboratorio – spiegano a La Pasta di Celestino - ogni giorno si amalgamano questi preziosi ingredienti secondo il saper fare dell’artigiano, per preservare i sapori e i profumi della tradizione senza mai aggiungere conservanti, aromi o esaltatori di sapidità». «Lasagne, rosette, tortellini e tortelloni sono i nostri prodotti di punta: potenzialmente – dice Graziano Morotti, il titolare dell’azienda - potremmo fare 800-1000 chili al giorno di tortellini. Il nome dell’impresa? Celestino era mio padre, che con mia madre ha avviato oltre cinquant’anni fa a Vignola un’attività di rosticceria e poi di vendita di pasta fresca».

Morotti lavora nell’azienda di famiglia con la moglie e il figlio, che rappresenta la terza generazione dunque e che si occupa di logistica. Grazie alla nuova sede La Pasta di Celestino ha potuto non solo aumentare la superficie del laboratorio di produzione ma anche realizzare all’interno di essa un’area attrezzata adibita a negozio e una zona accoglienza clienti per la somministrazione dei prodotti, in modo da offrire ai consumatori la possibilità di assaggiarli.

Per l’arredamento dei locali è giunto un cofinanziamento dal Fondo europeo di sviluppo regionale: nel fabbricato de La Pasta di Celestino trovano ovviamente ampio spazio le tecnologie che garantiscono un elevato risparmio energetico, fotovoltaiche e solari termiche in primis. L’impresa di Morotti, tra dipendenti diretti ed indiretti, conta circa 40 collaboratori e ha realizzato un fatturato 2021 di 5,5 milioni di euro. I suoi prodotti si possono trovare in molti negozi e supermercati della grande distribuzione. Ovviamente anche questa azienda alimentare sta vivendo un momento non facile se si pensa all’aumento dei prezzi delle materie prime necessarie alla produzione. «Durante il lockdown c’era il problema di approvvigionarsi di farina, uova, lievito, oggi aumentano l’energia e si ha difficoltà – conclude Morotti - anche a reperire in tempi utili i pezzi necessari per fare funzionare le nostre nuove attrezzature. E poi la situazione economica non induce a facili ottimismi».

Ma La Pasta di Celestino guarda avanti e ha alcuni progetti che intende concretizzare, come nuove paste ripiene e farcite, a base di verdure e senza carne, di qualità e facilità di utilizzo.