MODENA Solo per i danni causati in San Giovanni del Cantone alla sede centrale dell’Ausl dovranno sborsare una cifra attorno ai 30mila euro. Qualcosa in meno per quanto fatto al centro servizi Ausl di Baggiovara. Arrotondando per difetto diciamo 40mila euro complessivi. I protagonisti sono due appartenenti al gruppo no-vax “ViVi” che sono stati denunciati dalla polizia per i reati di imbrattamento e diffamazione: si tratta di un uomo di 47 anni residente in città e una donna di 52 di Argelato (Bologna). La Digos li ha tenuti d’occhio a lungo, li ha pedinati, li ha controllati finché non ha avuto la certezza che fossero loro gli autori dei vandalismi ai danni della sanità. D’altronde erano già sul “taccuino” della polizia. Lei, il 20 maggio, è stata fermata a Medolla la notte prima della visita del presidente della Repubblica Mattarella: era in compagnia di altre tre donne ed era in possesso di uno striscione verticale no-vax firmato “ViVi”. In quell’occasione non era scattata alcuna denuncia. Lui, invece, aveva già a carico un’accusa per aver esposto a dicembre alcune locandine della Gazzetta contraffatte con frasi negazioniste. La Digos ha eseguito la perquisizione all’alba di martedì a conclusione delle indagini per i fatti di San Giovanni del Cantone, ma ha trovato indizi inequivocabili per accusarli anche delle scritte di Baggiovara. Da lei sono stati sequestrati vestiti con evidenti tracce di vernice rossa, uno smartphone con le foto ritraenti l’imbrattamento di Baggiovara scattate in data e ora pienamente compatibili con la commissione del reato, tappi di bombolette spray di vernice rossa, uno striscione con scritte no-vax di 5 metri, numerosi adesivi con il simbolo “ViVi”, nonché alcuni account di social network. Da lui invece tre ricetrasmittenti con auricolare e microfono, adesivi, dieci computer e quattro smartphone, numerosi dispositivi informatici e svariati account. «Quest’ultimo – ha specificato Valeria Cesarale, vice questore dirigente della Digos di Modena – può essere definito uno dei leader del gruppo ViVi». Si tratta di una organizzazione anonima no-vax che recluta i propri adepti su Telegram (una applicazione di messaggistica che garantisce l’anonimato) e assegna anche un numero di matricola ai membri, in pieno stile paramilitare. La Digos e la Polizia postale hanno lavorato a lungo sul campo per arrivare alle denunce, tramite appostamenti, analisi dei tabulati telefonici che hanno permesso di localizzare i due in luoghi e orari (per lo più notturni) pienamente compatibili con la commissione dei reati, acquisizione delle immagini di video-sorveglianza. In particolare l’uomo è stato filmato alla guida della sua auto alle 2.12 in viale Reiter vicino a San Giovanni del Cantone. Probabilmente credendo di vivere come una abile e scaltra spia dei film, il 47enne eseguiva sopralluoghi preventivi nelle zone da colpire, senza, tuttavia, rendersi conto che i professionisti del mestiere, dunque i poliziotti, lo stavano pedinando da tempo. Insomma non si è rivelato così scaltro. E nemmeno l’altro giorno quando la polizia ha bussato alla sua porta si è ricreduto. «Entrambi – ha sottolineato Cesarale – alla vista degli agenti hanno proseguito la loro propaganda no-vax». Già in passato esponenti del gruppo ViVi in altre zone d’Italia, in seguito alle denunce, avevano mantenuto lo stesso atteggiamento provocatorio nei confronti delle forze dell’ordine. Anzi, millantando nei giorni successivi con i compari che gli stessi agenti si fossero scusati per le denunce. Ora la Questura, a cui la direttrice centrale dell’Ausl Anna Maria Petrini fa i complimenti, proseguirà le indagini: verranno setacciati i dispositivi dei due indagati per identificare i complici e smantellare così la rete ViVi emiliana che tanti danni ha fatto a strutture pubbliche e sindacali.l © RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

MODENA Solo per i danni causati in San Giovanni del Cantone alla sede centrale dell’Ausl dovranno sborsare una cifra attorno ai 30mila euro. Qualcosa in meno per quanto fatto al centro servizi Ausl di Baggiovara. Arrotondando per difetto diciamo 40mila euro complessivi. I protagonisti sono due appartenenti al gruppo no-vax “ViVi” che sono stati denunciati dalla polizia per i reati di imbrattame...

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L'indagine

La polizia denuncia un 47enne e una 51enne per i vandalismi nelle sedi Ausl Ora per loro un conto economico salato per risarcire i danni

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