Concordia Il cellulare di Alice Neri sarebbe stato localizzato dal fratello e dal marito fino alle 2.30 della notte tra giovedì e venerdì allo Smart Cafè di Concordia e, dopo la chiusura, fino alle 3.40 a circa 30 metri dal locale. Poi, ha smesso di dare segnali. Un elemento, questo, emerso ieri nel corso della trasmissione di Rai 1 “La Vita in Diretta”. Ieri alla presenza dei Ris e degli avvocati dei due indagati – Luca Lugari per il marito e Matteo De Sanctis per l’amico di Alice – è avvenuto il conferimento d’incarico al perito incaricato dal pm Claudia Natalini (che coordina le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri di Modena) per effettuare un accertamento tecnico irripetibile. E mentre i Ris arrivati da Parma hanno effettuato i primi rilievi sul veicolo di Alice Neri, la 32enne trovata morta carbonizzata nel baule della propria vettura venerdì sera a Concordia, lì, in via Griffona nel pomeriggio un gruppo di donne – tra cui l’assessore alla cultura e all’istruzione Marika Menozzi – si è recato per portare un mazzo di fiori. In quello spiazzo nella campagna del paese i Ris (che ieri hanno anche campionato alcuni reperti) hanno trovato una tanica che dai primi accertamenti pare che contenesse oli esausti e fosse lì da tempo. Naturalmente anche su questo oggetto saranno comunque svolte analisi. Ma ieri, in quel posto dove la pioggia ha iniziato a cancellare le tracce più evidenti lasciate dall’auto carbonizzata, ha fatto la propria comparsa un mazzo di fiori. «Siamo tutte colpite: noi non la conoscevamo ma una donna che muore in questo modo violento e tragico nel nostro Comune non ci può lasciare indifferenti», così Marika Menozzi, assessore alla cultura e all’istruzione. «È ora che si faccia qualcosa – interviene Liviana Branchini, segretaria Spi Cgil – Non è più tollerabile che ragazze, giovani madri di bimbi, abbiano queste morti così violente». Al momento sul registro degli indagati – è un atto dovuto – risultano quindi iscritti il marito di Alice, Nicholas Negrini, e il collega con cui è andata a bere alcuni drink la sera di giovedì in un bar di Concordia. L’accusa è di omicidio volontario. Al conferimento dell’incarico ai Ris, erano presenti gli avvocati difensori dei due uomini: è un accertamento a cui i legali hanno diritto di assistere. L’avvocato De Sanctis, che difende il collega di Alice, non ha rilasciato dichiarazioni. «Adesso i carabinieri – così l’avvocato Luca Lugari – stanno lavorando principalmente sull’identificazione del corpo rinvenuto. Nicholas al momento prova preoccupazione per la figlia principalmente, e dolore per Alice».l S.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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