Soliera. Lei lavorava in bocciofila, lui era operaio «Erano in pensione e si dedicavano ai nipoti»
SOLIERA Entrambi erano in pensione da qualche anno e così negli ultimi tempi avevano più tempo da dedicare alla famiglia, in particolare ai nipotini. Paolo Soncin aveva 68 anni e prima di andare in pensione era un operaio specializzato: «Lavorava a San Cesario – racconta un vicino di casa – ma da un po’ aveva smesso». Anche Norina aveva smesso di lavorare da un paio d’anni circa. Ma in tanti nella comunità solierese la conoscono, perché lei, che di anni ne ha 66, lavorava facendo le pulizie al bocciodromo, che dista un paio di chilometri appena dalla casa in cui la coppia viveva.
«Avevamo un contratto con la cooperativa Copernico – spiega il presidente del bocciodromo – attraverso la quale Norina lavorava». Il presidente ricorda Norina, che adesso è ricoverata a Baggiovara in gravissime condizioni, nel reparto della terapia intensiva. «Credo sia andata in pensione da un paio di anni – aggiunge – ma posso dire che è una bravissima persona. La ricordo come una grande lavoratrice. Sinceramente non sapevo che avesse problemi con il marito, non pensavo avesse problemi in generale. Sinceramente sono un po’ sconvolto».
Nel bar della bocciofila, sono tanti quelli che – almeno di vista – ricordano Norina: «Una donna tranquilla, lavorava qui», continua ancora un cliente del locale. Ma anche il viso di Paolo Soncin non è nuovo a chi tutti i giorni frequenta la bocciofila. «L’ho visto in giro ma non lo conoscevo – spiega un’altra donna dal locale – mi è capitato di vederlo in centro insieme alla moglie. A guardare da fuori sembrava una coppia tranquilla senza particolari problemi». Tornando in via Marconi, i vicini raccontano ancora: «Adesso che erano in pensione avevano più tempo da dedicare ai nipoti. Venivano qui spesso. Per fortuna non erano in casa oggi quando è successa la tragedia».