Vignola Era stato “esonerato”, per questo non gli erano stati pagati gli stipendi. No, non stiamo parlando dell’allenatore della squadra di calcio locale, ma di un professore. Sì, un professore supplente di storia e filosofia della scuola superiore Paradisi di Vignola. I fatti risalgono all’anno scolastico 2020-2021, ma sono arrivati solo di recente nelle aule del giudice del lavoro. Il finale di questa particolare vicenda è presto detto: il docente, in un primo momento allontanato dal Ministero, riammesso nelle graduatorie e soprattutto risarcito di quegli stipendi che mai aveva incassato durante lo stop forzato. I motivi per i quali si è arrivati a questo punto sono, come si diceva, decisamente particolari. L’insegnante, infatti, non è ritenuto abbastanza preparato per insegnare. Si lamentano i genitori, gli studenti. Episodi e critiche arrivano fino all’ufficio della presidenza che si attiva per capire quanto sta accadendo. Dispone anche un periodo di tutoraggio in favore di questo dipendente, che è supplente e che ha firmato un contratto a tempo determinato. Di fatto in campo scendono alcuni professori più esperti, si mettono al fianco del più giovane collega e lo indirizzano nelle complicate strade dell’insegnamento. Difficile, a questo punto, capire quali siano le effettive lacune tra storia e filosofia. Di certo c’è che, evidentemente, questo periodo di tutoraggio non porta i frutti da tutti sperati. Si arriva dunque alla decisione, quella del già citato “esonero”. Un’azione, questa, che tecnicamente si chiama “dispensa dal servizio” con conseguente “risoluzione del contratto a tempo determinato”. Il prof, ovviamente, non ci sta e quindi si affida agli avvocati e arriva fino al tribunale del lavoro per fare valere le proprie ragioni. L’obiettivo, come si diceva, è raggiunto. Il giudice, infatti, decide che il Ministero dovrà risarcire e reintegrare. Perché? Perché c’è un vizio nel procedimento che ha portato allo stop del professore. Di fatto a quest’ultimo non sarebbe stata data la possibilità di difendersi, di presentare le proprie ragioni al momento del provvedimento. Da qui, dunque, la decisione del tribunale del lavoro.l E.B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Vignola Era stato “esonerato”, per questo non gli erano stati pagati gli stipendi. No, non stiamo parlando dell’allenatore della squadra di calcio locale, ma di un professore. Sì, un professore supplente di storia e filosofia della scuola superiore Paradisi di Vignola. I fatti risalgono all’anno scolastico 2020-2021, ma sono arrivati solo di recente nelle aule del giudice del lavoro. Il ...

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