Carpi. Ramazzini, Ginecologia e Ostetricia in crisi «Non siamo riusciti a eliminare le criticità»
In Consiglio L’Ausl risponde all’interrogazione del gruppo “Pd-Carpi 2.0-CS” sullo stato dei reparti
CARPI A dicembre avevano dato l’allarme le associazioni femminili Unione Donne in Italia, Centro Italiano Femminile e Centro Vivere Donna.
«I reparti di Ostetricia e Ginecologia del Ramazzini sono sotto stress: sei ginecologhe su quindici sono in maternità e quattro ambulatori specialistici sono stati chiusi». Questo il riassunto delle preoccupazioni avanzate dalle associazioni e arrivate nella seduta di giovedì scorso del Consiglio comunale tramite l’interrogazione presentata dal gruppo “Pd-Carpi2.0-CS”.
Interrogazione relativa alle «attività ambulatoriali di Ostetricia e Ginecologia e al Punto Nascita di Carpi» a cui ha fornito una risposta l’Ausl, letta in aula dall’assessore alla Sanità Tamara Calzolari. Il sunto? Le criticità rimangono, non sono state risolte «nonostante le Aziende provinciali abbiano cercato di adottare tutte le possibili strategie per sostenere ed incrementare la numerosità dei professionisti». Tali azioni, infatti, ribadisce l’Ausl «non hanno permesso di eliminare del tutto le criticità esistenti».
Quella dei due reparti è una situazione che continua a essere complicata, perché «caratterizzata da una temporanea riduzione del personale medico afferente dovuto anche alle contemporanee assenze per gravidanza o maternità». Una situazione che, com’è noto, ha portato l’Azienda a «far ricorso anche alla acquisizione di servizi ospedalieri specialistici esterni per il tramite di una Società Cooperativa». I cosiddetti “medici a gettone”. Ad oggi, quindi, sono sospese tutte le prestazioni di specialistica ambulatoriale a Cup (visite ginecologiche, ecografie trans-vaginali e visite ostetriche), erogate dalla equipe ospedaliera, l’ambulatorio della Procreazione Assistita e quello per la patologia endometriosica. «Per le pazienti che necessitano di prime visite, è attiva la presa in carico da parte del consultorio», specifica l’Ausl. Dunque, attivato anche il consultorio, ma le risorse non bastano ancora a risolvere del tutto le criticità. Sono, invece, garantite le altre attività ambulatoriali di uroginecologia, colposcopia ed isteroscopia, ecografia ginecologica di secondo livello, chirurgia ginecologica, controlli oncoginecologici in equipe (ginecologo ed oncologo) e le attività di controllo postoperatorio.
Questo ha «necessariamente determinato – si legge nella risposta fornita dall’Azienda Usl – la sospensione temporanea di diverse attività specialistiche che l'equipe, in questo momento, non ha risorse sufficienti per sostenere ma che saranno gradualmente riattivate con il progressivo rientro in servizio dei Professionisti o con il reperimento di ulteriori professionalità i cui strumenti di reclutamento sono sempre operativi».
La consigliera comunale Cristina Luppi, non soddisfatta della risposta, ha annunciato che «la questione verrà ulteriormente approfondita». E a essere insoddisfatti sono anche i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia: «Apprendiamo – dicono Marta Evangelisti, Giancarlo Tagliaferri e Luca Cuoghi – dal bando da 327mila euro per 6 mesi, indetto dalla azienda sanitaria per supplire alla carenza di personale, che è stata esclusa l’unica offerta presentata per la gestione della ostetricia di Carpi, mentre risulta aggiudicato il lotto per Mirandola. Per questo abbiamo presentato un’interrogazione». l
