Gazzetta di Modena

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L’incidente

Velivolo scomparso. Subito ricerche a tappeto in mezzo ai boschi tra Pievepelago e Frassinoro

di Daniele Montanari
Velivolo scomparso. Subito ricerche a tappeto in mezzo ai boschi tra Pievepelago e Frassinoro

29 gennaio 2023
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PIEVEPELAGO  È una lotta contro il tempo quella che i soccorritori hanno condotto ieri pomeriggio dalle 14.30, non appena è scattato l’allarme per la scomparsa dell’aereo nei boschi delle montagne tra Pievepelago e Frassinoro.

Da subito infatti è stato chiaro che se anche il pilota si fosse salvato, ogni suo minuto di permanenza in uno scenario gelido come quello che si presenta adesso in quell’area – con 60 centimetri di neve e temperature minime sui -5°C e oltre – poteva essere fatale. Ma purtroppo in tarda serata ancora non c’era nessuna notizia di avvistamento.

Com’era stato a giugno per il caso dell’elicottero scomparso – poi ritrovato dopo giorni schiantato tra i boschi del Cusna, morti tutti i sette a bordo – anche stavolta il quartier generale delle ricerche è stato allestito a Pievepelago presso la sede dei vigili del fuoco volontari, dove l’accoglienza è stata gestita insieme alla Misericordia. In campo un ampissimo dispiegamento di forze, per la ricerca via terra coordinata dalla Prefettura: vigili del fuoco (anche da Pavullo, Fanano, Frassinoro e Modena con l’Ucl), carabinieri e tecnici del Soccorso alpino del Cimone. Hanno diretto le ricerche di terra soprattutto nella zona tra Tagliole e Sant’Annapelago, impiegando anche motoslitte e quad, dato il fitto manto di neve. Dall’alto invece le ricerche sono state coordinate dall’Aeronautica Militare, che si è appoggiata all’aeroporto di Pavullo per la logistica e i rifornimenti.

Da Bologna è decollato anche l’elicottero Drago dei vigili del fuoco, per ulteriori perlustrazioni. In campo anche visori notturni e droni, ma dell’aereo nessuna traccia. Poi verso le 21.30 si è dovuta decidere la sospensione: troppo pericoloso mettere in campo uomini e mezzi di notte con quello scenario e l’allerta valanghe rilanciato in queste ore. Il freddo rende la ricerca ancora più difficile di quella di giugno, e a ostacolarla ulteriormente c’è il bianco della neve che rende particolarmente difficile avvisare il bianco dell’elicottero. Peraltro, il fatto che l’ultimo segnale radar sia stato localizzato nelle montagne tra Pieve e Frassinoro non dà alcuna certezza che il velivolo si sia effettivamente fermato lì. Il caso di quest’estate ha mostrato come un velivolo possa andare avanti ancora per molti chilometri dall’ultimo contatto. D’altro canto, lo spesso manto di neve è anche la speranza a cui ci si aggrappa nella speranza di trovare Ivano Montanari ancora vivo. È possibile infatti che lo spessore abbia attutito l’urto a terra del mezzo. Anche se precipitato insomma, il pilota potrebbe essere sopravvissuto allo schianto. C’è anche la speranza che possa aver fatto in tempo ad azionare il paracadute balistico di cui era dotato l’aereo, finendo magari in mezzo al bosco.

Dove però si sarebbe trovato ad affrontare una notte particolarmente rigida. È possibile però che sia dotato di abbigliamento tecnico adatto ad affrontare anche quelle temperature. Insomma, le incognite sono tante, così come le difficoltà di una ricerca persona di questo tipo in uno scenario naturale particolarmente impervio. Stamattina dall’alba le forze saranno di nuovo tutte in campo, sia via da terra che dal cielo, affiancando l’esperienza degli uomini alle ultime tecnologie.l © RIPRODUZIONE RISERVATA