Carpi. Causa per le antenne telefoniche Il Comune chiede 231mila euro
L’ente ha portato in tribunale una società di infrastrutture wireless È stato emesso un decreto ingiuntivo per il recupero del credito
i Gabriele Canovi
Oltre 231mila euro. È la somma stabilita dal Tribunale di Modena che la società Infrastrutture Wireless Italiane (Inwit) deve al Comune di Carpi. Una somma discendente da rapporti contrattuali di locazione e di concessione in uso di aree adibite a ripetitori e impianti di telefonia mobile.
La somma – 231.012,19 euro per l’esattezza – corrisponde agli importi netti dei canoni non pagati da Inwit all’Ente di palazzo Scacchetti alla quale si aggiungeranno gli interessi. Un credito che il Comune di Carpi deve recuperare al termine di un contenzioso finito in tribunale. E, in caso di mancato pagamento, procedere all’esecuzione forzata. Per questo ora la Giunta ha deliberato di incaricare un avvocato per notificare l’atto ingiuntivo.
Nei giorni scorsi il giudice della Seconda Sezione Civile ha emesso il decreto ingiuntivo, che ha valore immediatamente esecutivo, con cui ordina a Inwit di saldare al Comune la somma riconosciuta dal giudice. Il contenzioso va ormai avanti da mesi. All’11 ottobre scorso risale la prima delibera della giunta, nella quale veniva evidenziata la sussistenza di crediti da parte dell’ente locale nei confronti di Inwit. È di questi giorni, invece, la delibera – approvata da tutta la Giunta – che autorizza il sindaco Alberto Bellelli ad «agire tempestivamente – si legge nel testo – per il recupero del credito, come da decreto ingiuntivo immediatamente esecutivo emesso nel giudizio monitorio dal Tribunale di Modena». La delibera (datata 24 gennaio) conferisce al sindaco «il potere di rappresentanza tramite sottoscrizione di una nuova procura» a un avvocato che si occuperà della notifica. Inwit si potrà opporre. Se il provvedimento andrà avanti e se non pagherà, Il Comune potrà arrivare all’esecuzione forzata.
L’azienda è titolare in città di otto contratti di locazione e di una concessione: tutte torri per la telefonia con un canone annuo dal valore che si aggira intorno agli 11-13mila euro (Iva esclusa). Per citarne tre, possiamo fare riferimento a quelle di via Liguria, via Lugli e piazzale delle Piscine: tre stazioni radio base per telefonia mobile il cui canone annuo è pari, rispettivamente, a 11.781 euro (le due vie) e 13.318 (il piazzale). Inwit è un colosso di stazioni radio e telecomunicazioni wireless in Italia. Sul territorio nazionale l’azienda vanta oltre 23mila torri di comunicazione (ripetitori) per cellulari e broadcast distribuiti sul territorio nazionale (una torre ogni circa 3 chilometri), presenti sia in ambiente urbano e rurale, molte delle quali connesse in fibra ottica. Conta oltre 6900 “smart cells”, la soluzione più adatta per offrire il servizio cellulare in contesti urbani densamente popolati, e 49mila antenne sui siti di loro proprietà. Numeri importanti. Ora la palla alla giustizia. l