Gazzetta di Modena

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L’anniversario

Modena, Buon compleanno Juta Cafè l’oasi per socializzare in via Taglio

di Giovanni Medici
Modena,  Buon compleanno Juta Cafè l’oasi per socializzare in via Taglio

Rocco Bizzarri, Filippo Ferro, Alessandro Martinelli e Alessandro de Nisi raccontano i primi vent’anni di uno dei locali più noti e frequentati in città

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MODENA «Lo Juta, che ha sede in via Taglio 91, inaugura l'attività con un rinfresco sabato 15 febbraio alle 18. Punta a diventare uno dei riferimenti principali in centro storico per l'ora dell'aperitivo». Così recitava la nota del Comune che informava, nel 2003, dell’apertura di quello che in vent’anni di attività è diventato uno degli spazi più conosciuti della zona della Pomposa. «Dei tanti locali aperti all’inizio del millennio grazie al bando del Comune che intendeva valorizzare questa zona del centro siamo rimasti gli unici a vantare una storia così lunga». Lo ricordano Rocco Bizzarri, Filippo Ferro, Alessandro Martinelli e Alessandro de Nisi, i soci della Juta snc: de Nisi è entrato nel 2007 al posto di Rossano Salvaterra, gli altri tre sono dall’inizio al timone di un locale che in questi due decenni ha periodicamente rinnovato la sua veste (nacque con un arredamento chubby chic) e la sua identità e si è fatto conoscere anche fuori dalla Pomposa stringendo contatti con altri spazi aggregativi come i circoli Arci cittadini o culturali come il Museo della Figurina o il Supercinema Estivo. Lo Juta, che festeggerà questa sera al Tube club di Modena con una festa i suoi primi vent’anni di vita (sul palco tra gli altri Digitalism, due dj di Amburgo), conta un centinaio di posti a sedere, tra interno e dehors esterno e può davvero dirsi testimone di come è cambiata la Pomposa in questi anni. Quando aprì nel 2003 erano 21 le nuove attività presenti grazie al bando comunale che spianò la strada alla riqualificazione dell’area, tra le quali tre librerie, il ristorante L’Erba del Re, l'Università della Terza Età, una scuola di musica, un negozio di minerali, atelier fotografici e di moda, gallerie d'arte, e negozi di abbigliamento. Oggi questa parte di via Taglio e le vie limitrofe sono piene soprattutto di locali che richiamano i giovani la sera per l’aperitivo e nel weekend fino a notte. La chiamano ‘movida’, con un vocabolo abusato. «Abbiamo clienti che continuano a frequentare il nostro locale da vent’anni e ora vengono pure i loro figli. C’è chi si è conosciuto alla cassa e si è sposato facendo qui la festa di nozze. Allo Juta – spiegano i quattro soci - entrano tutti, senza distinzioni, e siamo consci del ruolo anche sociale che svolgiamo, sappiamo di aver creato l’onda sulla quale ci troviamo oggi, una sorta di processo di integrazione tra pubblici diversi, che qui vivono fianco a fianco. Durante il lockdown ci siamo inventati il merchandising del locale, che portavamo anche a casa, e pure il servizio di asporto». Filippo, Rocco, Alessandro 1 e Alessandro 2 non si sentono in concorrenza con via Gallucci e collaborano con le altre attività della Pomposa. Le tante iniziative sviluppate in questi anni fuori dal locale, dal Festival filosofia agli spazi estivi del S.Agostino, dalla gestione per tre anni del carpigiano circolo Mattatoyo fino alle presentazioni di libri e alla partecipazione a tante manifestazioni hanno reso lo Juta un ‘brand’ molto noto. «Stiamo valutando la possibilità di aprire un nuovo locale – spiega Alessandro Martinelli – che si aggiungerebbe a quello storico. Ma è presto per dire dove, non è facile a Modena trovare uno spazio adatto». Lo Juta è aperto dalle 18 all’una durante la settimana, fin dalle 11 nel weekend, quando propone anche il suo brunch, la colazione-pranzo. Qualche problema con il vicinato c’è stato e c’è tuttora, dopo un inizio positivo, e la sicurezza in Pomposa è un tema che periodicamente torna nelle cronache dei quotidiani. Anche in via Taglio 91 hanno tentato più volte di entrare: più il danno per il locale che il guadagno per i ladri. Per la festa di stasera (ingresso 12 euro più tessera Tube) lo Juta chiuderà a mezzanotte per l’occasione, così che anche i cinque dipendenti possano partecipare. l