Economia e lavoro

i Giovanni Medici Architetti, ingegneri, avvocati, periti, psicologi. Le libere professioni svolgono un ruolo molto importante nell’economia italiana. E così come il nostro paese, anche queste stanno attraversando grandi cambiamenti a causa della transizione digitale ed ecologica in atto. Nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulle libere professioni è stata recentemente presentata a Bologna un’indagine qualitativa promossa dalla Regione con il supporto tecnico di ART-ER attraverso la collaborazione di Confprofessioni Emilia-Romagna, del Comitato Unitario Professioni Emilia-Romagna, e del TRI (Tavolo Regionale Imprenditoria). Da questa indagine, svolta attraverso un questionario anonimo (ne sono stati raccolti quasi 2.200), è emersa la necessità, espressa dal campione coinvolto, di investire nelle transizioni energetica e ambientale in corso e nei rapporti con l’ecosistema regionale dell’innovazione e ricerca. Ma al contempo viene richiesto un intervento su costi e tempistiche per gli adempimenti amministrativi e si manifesta da parte dei professionisti la domanda di più tutele, in un mondo che cerca competenze sempre più aggiornate, di più certezze rispetto ai tempi di pagamento e di una maggiore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro. Vediamo qualche numero desunto da questa interessante indagine: nella nostra regione tra il 2009 e il 2017 i lavoratori indipendenti sono scesi del 13,6%, e poi ancora del 4,7% e del 2,1% tra il 2019 e il 2020 e tra il 2020 e il 2021. In pratica in 12 anni si sono persi 100mila indipendenti, mentre i lavoratori dipendenti sono aumentati di 122mila unità. Tra i primi i liberi professionisti sono il 28% (116mila circa, gli altri sono imprenditori e lavoratori autonomi). Erano 98mila nel 2009 e dunque l’aumento è stato del 16%, minore di quello riscontrato a livello nazionale (+25%) nello stesso periodo 2009-2021. In rapporto all’occupazione regionale complessiva, in Emilia-Romagna i liberi professionisti rappresentavano nel 2021 una quota pari al 5,9%, leggermente al di sotto della media nazionale. In termini di età, poco più della metà dei liberi professionisti attivi in regione rientrava poi nelle classi tra i 40 e i 60 anni. Poco più della metà operava nella cosiddetta “area tecnica” (ragionieri, commercialisti, avvocati, veterinari, ecc…). Per quanto la nostra sia la regione seconda in Italia per numero di donne libere professioniste, queste in Emilia-Romagna nel 2021 risultavano essere solo il 39,5%, anche se nella fascia 15-34 la parità numerica è quasi raggiunta. Quanto guadagnano da Piacenza a Rimini questi lavoratori? 41.831 euro è il loro reddito medio annuo dice l’indagine della Regione, il 2,2% in più che nel 2020. Ma le donne dichiarano in media circa 24mila euro in meno dei colleghi (28mila contro 52mila). In Emilia-Romagna un avvocato in media guadagna circa 42mila euro e un consulente del lavoro circa 70mila. Se ci si concentra poi sui liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata Inps (sono 37.319) i redditi sono scesi di mille euro dal 2010 al 2021 e nel 2020 del Covid la quota di redditi medi annui è in particolare scesa del 6,5%. Parma e Reggio Emilia presentano per tutti gli anni analizzati il reddito medio più alto; tra il 2015 e il 2021 i redditi calano in tutte le province eccetto Forlì. La differenza di genere si fa notare anche in questo caso, con un gap tra redditi delle donne e degli uomini che varia da provincia a provincia, tra i 5 e i 7mila euro (dati 2021). La provincia più “egualitaria” è Modena. Rispetto agli anni del Covid chi ha risposto al questionario si è detto fiducioso su una ripresa fin dal 2022 del fatturato, almeno ai livelli del 2019. Il 79,3% dei professionisti coinvolti ha detto di essere soddisfatto per il proprio livello di digitalizzazione e il 68,6% di voler investire nei prossimi anni su una delle tre dimensioni della sostenibilità: economica, ambientale, sociale. Quasi i due terzi poi hanno definita necessaria la formazione breve per apprendere competenze ancora non possedute e quasi la metà l’aggiornamento. L’11,6% dei professionisti coinvolti nell’indagine ha spiegato poi di aver attivato un contatto nell’ambito della propria attività libero-professionale con qualche attore dell’ecosistema della ricerca e innovazione dell’Emilia-Romagna (università, enti pubblici di ricerca, tecnopoli, laboratori di ricerca, acceleratori di impresa, ecc...). Coloro che conoscono questa realtà la ritengono però un mondo particolarmente lontano e di difficile raggiungimento dai professionisti o nei quali possano essere agevolmente coinvolti. l

i Giovanni Medici Architetti, ingegneri, avvocati, periti, psicologi. Le libere professioni svolgono un ruolo molto importante nell’economia italiana. E così come il nostro paese, anche queste stanno attraversando grandi cambiamenti a causa della transizione digitale ed ecologica in atto. Nell’ambito dell’Osservatorio regionale sulle libere professioni è stata recentem...

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Lavoro, indipendenti in calo In 12 anni centomila in meno

I liberi professionisti sono il 28% degli autonomi

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