MODENA Il giorno dopo è sempre quello delle riflessioni, ma dentro al Corni si fa fatica a ad essere propositivi. Regna lo sconforto nel personale docente e tecnico che continua a portare avanti la vita della scuola cercando di fare emergere tutte le positività che il Corni raccoglie nonostante gli episodi di cronaca che continuano, settimana dopo settimana. L'ultima aggressione ai danni di una professoressa e di un ragazzo, finito in ospedale, è di due giorni fa. Che fare? Da una parte c'è il professionale, che risponde alle esigenze di un territorio che vuole dare una risposta immediata all'avviamento lavorativo dei ragazzi; dall'altra c'è il tecnico, da qualche anno anche liceo delle scienze applicate, che con quest'ultimo è andato anche in overbooking di iscrizioni. Segno che il "buono" è tanto da entrambe le parti ma i problemi di questi ultimi tempi non si possono negare. Così, anche ieri mattina, nei corridoi il tormentone tra i professori era soprattutto uno: non dobbiamo mollare. Già, ma come? Credendo nel lavoro sulle coscienze dei ragazzi, certamente, ma chiedendo anche interventi immediati. Così è emersa una proposta che sta prendendo corpo, sebbene sia problematica da realizzare: posizionare a scuola telecamere in grado di dissuadere eventuali nuove aggressioni come quella avvenuta anche due giorni fa. Un tema, quello della videosorveglianza in spazi interni di una istituzione pubblica come la scuola frequentata anche da minorenni, molto delicato. Non si sentono sicuri e vorrebbero parlare di scuola in termini diversi da aggressioni e giorni di prognosi. I problemi ambientali della coesistenza tra le due scuole sono innegabili. Così come gli stessi professori sentono la mancanza di un appoggio nella dirigenza, che anche pubblicamente non ha mai preso posizioni. Ma tre interventi della polizia in meno di un mese dovrebbero bastare a mettere in moto quelle azioni emergenti e urgenti di cui c'è bisogno, in attesa di un progetto che magari preveda di intervenire su questi problemi in modo più strutturale. Sono le stesse mancanze che lamentano anche i sindacati, per ora inascoltati. Quel che è certo è che in queste ore il clima all’interno dell’istituto si è fatto particolarmente pesante. Tanto è, come detto, soprattutto lo sconforto dei docenti, che vorrebbero solo potere fare lezione ai “loro” ragazzi in un luogo sicuro. L’ultimo episodio ha appesantito una situazione già complessa. Tre giovani venerdì mattina hanno fatto irruzione all’interno della sede centrale del tecnico in largo Aldo Moro, iniziando a discutere con alcuni studenti nei corridoio. Sono stati allontanati, ma poco dopo sono entrati in una classe in cui si stava svolgendo una lezione. L’insegnante li ha invitati a uscire ma uno di loro l’ha spintonata. Uno studente si è alzato in sua difesa, ma ne è nata una rissa: il giovane è caduto e così è stato richiesto l’intervento dell’ambulanza. Fortunatamente senza particolari conseguenze, ma l’episodio resta comunque grave. l © RIPRODUZIONE RISERVATA &nbsp;

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Dopo l’ultima aggressione regna lo sconforto tra docenti e personale tecnico

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Modena Rissa al Corni, arriva la proposta: installare telecamere nella scuola

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