MODENA Le proteste sono forti, come la rabbia dei quasi 300 manifestanti ieri pomeriggio in piazza per il Fridays for Future, movimento internazionale di protesta per la giustizia climatica. Sviluppo delle tecnologie rinnovabili, riduzione del fabbisogno di energia elettrica e potenziamento del servizio sulle linee ferroviarie: queste le richieste che si fanno sentire da piazza della Pomposa fino a farne percepire l’eco ai piedi della Ghirlandina. A protestare associazioni, sindacati universitari e semplici cittadini, stufi di ignorare questioni che si stanno rivelando sempre più percepibili. «Le città stanno diventando sempre più invivibili, tra temperature estreme e rincari non abbordabili», si sente mormorare. Cartelloni alla mano, bandiere sventolanti, musica dalle casse ed il corteo può avere inizio. Grida per dare voce a questi bisogni, che pare non corrispondano agli stessi delle classi dirigenti ai vertici del Paese e del continente. È prioritario che «i governi e le istituzioni di tutto il mondo abbraccino nuovi modi di pensare» e si che «impegnino attivamente nell’innovazione di sistemi diffusi per compiere progressi reali, verso un mondo più sano». Uscire dai modelli economici tradizionali sembra la soluzione migliore, di fronte ad un’inquadratura annebbiata da superficialità ed egoismo. “Eco not ego” si legge da un cartellone tra le mani di due ragazze in via Ganaceto, che racchiude la necessità di alimentare un sistema che giovi al bene collettivo, e non a quello di pochi. Trattamento di malattie respiratorie esacerbate dall’inquinamento atmosferico, quando sarebbe meglio investire nel trasporto pubblico; ricostruire dopo le inondazioni causate dai cambiamenti climatici, piuttosto che disinvestire dai combustibili fossili; concentrarsi su interventi sanitari legati alla cattiva alimentazione, quando bisognerebbe migliorare le filiere agricole ed incoraggiare la domanda dei consumatori sani. «I nostri diritti ci vengono negati per l’interesse di pochi» esclama in merito un coro per la via Emilia, e subito dopo la voce di una ragazza, che grida: «Sono pronti a rischiare la nostra pelle per una goccia di petrolio in più». Piazza Grande si infiamma e diventando megafono delle proteste. Emerge la necessità di investire le risorse economiche nella realizzazione di una vera e propria transizione energetica. «Il modello di business non è compatibile con la sopravvivenza umana» dice un coro all’estremo del cerchio. «Certi servizi nelle città possono migliorare la nostra qualità di vita» fa notare il rappresentante dell’associazione Villaggio Europa, e prosegue: «Una grande problematica che impatta sulla nostra salute è il trasporto su gomma. La soluzione? Potenziare il trasporto su ferro». 1400 chilometri di tratte ferroviarie sospese o chiuse su più di 19000 chilometri di linee totali. Si calcola la necessità di 650 treni regionali, 180 treni metropolitani e 320 tram: per la spesa complessiva di 5 miliardi di euro. «Questo sarebbe il minimo indispensabile per un’Italia intenzionata a seguire i target di decarbonizzazione». Per favorire la riuscita, sottolineano sempre i rappresentanti di Villaggio Europa, bisognerebbe «adottare misure che disincentivano le auto, favorendo così i trasporti pubblici». Dal cerchio sotto alla Ghirlandina il microfono passa di persona in persona: tutti chiedono azioni concrete per la transizione energetica. Isde e Testimonianza Legambiente, una dopo l’altra, evidenziano la correlazione tra condizioni climatiche e salute individuale, incentivando tutti ad aprire gli occhi e ad evitare sprechi e consumi. I sindacati universitari e i comitati studenteschi, invece, fanno vertere il proprio dissenso sulla politica, chiedendo una società fatta di educazione, studio diversità ed attenzione verso il prossimo e ciò che lo circonda. l &nbsp;

MODENA Le proteste sono forti, come la rabbia dei quasi 300 manifestanti ieri pomeriggio in piazza per il Fridays for Future, movimento internazionale di protesta per la giustizia climatica. Sviluppo delle tecnologie rinnovabili, riduzione del fabbisogno di energia elettrica e potenziamento del servizio sulle linee ferroviarie: queste le richieste che si fanno sentire da piazza della...

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La manifestazione

Dalla Pomposa a piazza Grande: Modena risponde presente al Fridays for Future Giovani, sindacati e studenti in corteo: «Stop a carboni fossili e più trasporti green»

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Modena In trecento per ambiente e clima «La rabbia è energia rinnovabile»

Dalla Pomposa a piazza Grande: Modena risponde presente al Fridays for Future Giovani, sindacati e studenti in corteo: «Stop a carboni fossili e più trasporti green»

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