<p> MARANELLO&nbsp; Alcune persone hanno gi&agrave; soggiornato nel Room &amp; Breakfast aperto sulle colline di Fogliano, a cinque minuti dal centro di Maranello. L&igrave;, dove c’&egrave; una villa confiscata alla ’ndrangheta – assegnata al Comune di Maranello nel 2018 – in cui ha aperto una struttura ricettiva che d&agrave; lavoro a donne in condizioni di fragilit&agrave;. Donne che stanno riscrivendo la storia di quella che una volta era la casa dei Pelaggi, e che &egrave; diventata un esempio virtuoso di come i beni confiscati alla criminalit&agrave; organizzata, riassegnati ai Comuni, possano trasformarsi in progetti importanti per la cittadinanza. Un percorso diverso, invece, &egrave; quello intrapreso a Nonantola per la villetta a schiera di via Natale Bruni, per anni dimora lussuosa di Alfonso Perrone detto &quot;O Pazzo&quot;. L&igrave;, si tenevano le riunioni tra Perrone e i sodali casalesi che spadroneggiavano con le estorsioni in provincia. L’intenzione iniziale dell’amministrazione di Federica Nannetti era di portare l&igrave; la caserma dei carabinieri. Progetto decollato solo in parte: al momento infatti l’immobile ospita (in via temporanea) il presidio dell’Arma ma non &egrave; idoneo, per caratteristiche e dimensioni, ad ospitare la caserma in via definitiva. Si sta dunque cercando un’altra soluzione per i militari. Per il futuro c’&egrave; gi&agrave; qualche idea: &laquo;Sicuramente quella casa – cos&igrave; il sindaco Nannetti – , per come si presenta la struttura, si presta molto a un uso sociale: ci piacerebbe metterla a disposizione, ad esempio, di un progetto legato a donne in difficolt&agrave;. Proprio per questo quando abbiamo fatto i lavori di riqualificazione, abbiamo sistemato anche gli impianti, i bagni, per rendere la casa “accogliente”&raquo;. L’intera provincia di Modena &egrave; costellata da beni confiscati. Che si tratti di beni immobili o aziendali, tracciando una mappa a partire dai dati ricavati dal sito Open Regio dell’Agenzia Nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalit&agrave; organizzata, &egrave; possibile ricostruire quelli che erano i presidi della malavita organizzata. Uno degli esempi di come un buon progetto possa decollare dando un segnale forte &egrave;, come detto, quello di Maranello. In via Fondo Val Grizzaga si trova la villetta confiscata ai Pelaggi nell’ambito dell’operazione “Point Break” condotta dal Nucleo investigativo dei carabinieri di Modena. Grazie a un finanziamento regionale e ad un percorso complesso – e una fase di coprogettazione – , la struttura &egrave; stata assegnata a “Mondo Donna”, onlus bolognese che aiuta donne in difficolt&agrave;. Vittime di violenza o in fragilit&agrave; economiche, hanno seguito un percorso al termine del quale hanno scelto se lavorare o meno nella struttura ricettiva. In questi mesi alcuni ospiti hanno gi&agrave; soggiornato nelle camere del Room &amp; breakfast. Un segnale importante: in quell’immobile che un tempo fu del responsabile economico del clan Arena, oggi donne in difficolt&agrave; hanno un’opportunit&agrave; di riscatto.l &copy; RIPRODUZIONE RISERVATA </p>

<p> MARANELLO&nbsp; Alcune persone hanno gi&agrave; soggiornato nel Room &amp; Breakfast aperto sulle colline di Fogliano, a cinque minuti dal centro di Maranello. L&igrave;, dove c’&egrave; una villa confiscata alla ’ndrangheta – assegnata al Comune di Maranello nel 2018 – in cui ha aperto una struttura ricettiva che d&agrave; lavoro a donne in condizioni di fragilit&agrave;. Donne che stanno ris...

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L’esperienza

Nella villa un tempo dei Pelaggi ora c’è un Room & Breakfast

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