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Un metro e venti centimetri di larghezza, due metri e mezzo di lunghezza per circa 150 chilogrammi di peso dovuti ad oltre 100mila mattoncini Lego. Sono queste le dimensioni della straordinaria scultura realizzata dal modenese Giorgio Ruffo che riproduce in scala 1 a 30 il Duomo di Modena. &laquo;Fin da piccolo i Lego sono stati la mia passione - racconta Ruffo – crescendo non li ho abbandonati e ho iniziato a costruire piccole sculture. Poi il lockdown del 2020, lo sconforto per quella “prigionia” che ho superato decidendo di mettermi all'opera per costruire qualcosa di unico&raquo;. E Ruffo, da buon modenese, non ha avuto dubbi: &laquo;La scelta era ricaduta naturalmente su qualcosa che mi ha sempre affascinato fin da piccolo: Il Duomo di Modena&raquo;. Ruffo a fine lockdown aveva cos&igrave; realizzato la facciata del capolavoro di Wiligelmo, utilizzando oltre 8 mila mattoncini Lego che gli hanno valso l’esposizione presso lo Iat (Informazioni assistenza e turismo) di pazza Grande. &laquo;Ma quando mi capitava di fare un giro in centro e vedere nella vetrina dello Iat la mia opera – continua il modenese- percepivo dentro di me una fastidiosa sensazione di incompiutezza. Cos&igrave; mi sono rimesso all’opera: 9 mesi di lavoro estenuante con una media di 3, 4 ore di costruzione tutti i giorni. Il tutto contornato da notti insonni, da un monta e smonta generale e continui sopralluoghi in piazza Grande dove misuravo e rimisuravo il Duomo e le sue parti attraverso la conta dei passi, il metro laser o la cordella metrica. Poi a casa, a fare conti matematici per trovare le giuste proporzioni, la scala che avevo scelto di uno a trenta fosse il pi&ugrave; precisa il pi&ugrave; possibile. Cos&igrave; da 8 mila i mattoncini sono diventati 100 mila e il mio “Duomo” &egrave; finalmente diventato realt&agrave;&raquo;. Durante i lunghi mesi di lavoro non sono mancate le difficolt&agrave; che ha dovuto affrontare, a partire dall’ingente reperimento di mattoncini invecchiati, ingialliti, rovinati, per dare un senso pi&ugrave; autentico e veritiero possibile alla sua scultura. &laquo;Un momento di profondo scoraggiamento l’ho provato quando ho realizzato tutta la parte absidale della cattedrale – ricorda Ruffo- dove si &egrave; reso necessario sviluppare la curvatura della struttura e, come &egrave; possibile immaginare, utilizzando mattoncini che per loro natura sono quadrati non &egrave; stato assolutamente semplice trovare una soluzione. Molto complesse sono state anche le lavorazioni che sovrastano le varie porte d’ingresso, cos&igrave; come l’impalcatura che sorregge tutta la struttura interna. Dopo vari tentativi, ho optato per 12 campate trasversali utilizzando mattoni duplo&raquo;. L’opera di Ruffo, smontabile e trasportabile in blocchi, ora &egrave; conservata in una saletta dell’azienda “Blackout Group” dei Torrazzi, luogo di lavoro dell’appassionato costruttore, concessa con grande entusiasmo dal titolare Roberto Calanca. &laquo;Fa parte del nostro modo di fare impresa quello di porre al centro tutte le persone che collaborano con noi, valorizzandone anche doti che vanno oltre a quelle prettamente al lavoro – ha sottolineato Calanca - cos&igrave;, viste le capacit&agrave; artistiche di Giorgio, non ho esitato ad offrirgli uno spazio temporaneo&raquo;. Ora Ruffo ha aperto una pagina Instagram dedicata alla sua opera (giorgio.ruffog) e sogna di poter esporre la sua scultura in un luogo visitabile da grandi e bambini. &laquo;Ma prima di tutto voglio ringraziare chi mi ha aiutato a rendere possibile questo mio sogno a partire dalla mia compagna che, con la sua infinita pazienza, mi ha dimostrato ancora una volta quanto crede in me, oltre ad avermi dato ottimi suggerimenti. Un grazie anche ai miei genitori, in particolare a mio padre per l’aiuto nel trasporto, al mio datore di lavoro per avermi offerto uno spazio e infine anche a me stesso - scherza – e alla mia ostinata testa dura, senza la quale non mi sarei mai cimentato in questa impresa&raquo;.l &nbsp;

Un metro e venti centimetri di larghezza, due metri e mezzo di lunghezza per circa 150 chilogrammi di peso dovuti ad oltre 100mila mattoncini Lego. Sono queste le dimensioni della straordinaria scultura realizzata dal modenese Giorgio Ruffo che riproduce in scala 1 a 30 il Duomo di Modena. &laquo;Fin da piccolo i Lego sono stati la mia passione - racconta Ruffo – crescendo non li ...

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Il capolavoro

L’impresa di Giorgio Ruffo. Sopralluoghi in piazza Grande, notti insonni e la voglia di realizzare un sogno. Un metro e venti centimetri di larghezza, due metri e mezzo di lunghezza per circa 150 chilogrammi di peso dovuti ad oltre 100mila mattoncini Lego. Sono queste le dimensioni della straordinaria scultura realizzata dal modenese che riproduce in scala 1 a 30 il Duomo di Modena.

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Modena, oltre centomila mattoncini Lego per ricostruire il Duomo

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