Bingo a Modena, addio alla polisportiva Sala da 400 posti a Ponte Alto
Viaggio nella grande struttura che ospiterà l’“HippoDome”
MODENA. Tanta tecnologia, oltre mezzo milione di euro di investimenti e un pizzico di scaramanzia. Così la HippoDome Modena si prepara a rinascere a Ponte Alto dopo il trasloco da via Newton, dove era ospitata dalla struttura della polisportiva Corassori. I lavoratori della sala bingo si erano fatti sentire nell’autunno 2021 scrivendo al sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli e al presidente della Regione Stefano Bonaccini. «La polizia locale ha chiuso la nostra sala a seguito della legge regionale anti-ludopatia e della sua applicazione da parte del Comune – si legge nell’appello di allora – e ora cinquanta lavoratori e lavoratrici si trovano senza lavoro, senza dignità e con l’angoscia di non sapere che futuro li aspetta».
Il futuro diventerà presente entro fine mese, ottenuti tutti i permessi per la nuova sala bingo in via Gabriele D’Annunzio 83, a Ponte Alto. «Pensiamo di arrivare a trentacinque dipendenti diretti, a cui ne vanno aggiunti venti per la ristorazione e quattro persone per la sicurezza – anticipa Riccardo Grassi, amministratore delegato della società – nell’altra sala eravamo in cinquanta, adesso arriveremo a sessanta dipendenti diretti. Stiamo ancora cercando personale: non sappiamo quanto “spingerà” la nuova sala». Sulle caratteristiche del personale l’amministratore delegato ha le idee chiare: «Per diventare un dipendente del bingo è sufficiente la voglia di lavorare – spiega – siamo persone consapevoli e capaci, insegniamo tutto noi. Servono persone abbastanza giovani per lavorare anche fino alle quattro o alle cinque di notte, tutto in regola. I Monopoli ci controllano e paghiamo sia gli straordinari sia i notturni. A una persona di 35-40 anni con un figlio a casa può non andare bene un turno dalle 21 alle cinque dell’indomani. Se invece cominci a lavorare a vent’anni – fa notare Grassi – una volta che arrivi a trentacinque è ben diverso e possiamo anche venire incontro con i turni». Entrando nella “gaming hall”, lo sguardo è subito attratto dai numerosi schermi presenti. A destra si trova un piccolo cinema con dodici posti a sedere e ampio televisore di quasi dieci metri quadri per assistere agli eventi. Di fianco ecco i “prenotatori” per scommettere sul posto o al vicino terminale. Per accedervi, occorre tornare di fianco all’ingresso e superare la sala slot e videolottery sulla destra, dotata di un’area fumatori e di un’area non fumatori.
A sinistra dell’ingresso trova spazio invece un’altra novità. Si chiama “Al ferro di cavallo” ed è il ristorante, affidato dalla HippoDome a una società esterna. Anche in questo caso le selezioni sono aperte. «Il personale deve avere un buon rapporto con la squadra e con la clientela – prosegue – le persone da noi non cercano vincite che cambino loro la vita. Devono trovarsi bene, sentirsi a casa». Il ristorante sarà aperto sia per pranzo sia per cena. Per accedervi, non sarà necessario piazzare scommesse. Si punta sul «fast food di qualità» alla sera e a conquistare i palati dei lavoratori della zona dopo le prime ore lavorative. Porte chiuse per i minori in tutto l’ambiente.
Gli investimenti nella tecnologia trovano riscontro anche nella sala bingo da quasi quattrocento posti dalle luci che si accendono nell’ambiente al sistema per chiamare il personale. Novanta i posti auto nel parcheggio di strada Ponte Alto sud, a cui vanno aggiunti i quaranta al primo piano, coperti da pensiline con un impianto fotovoltaico da circa 120 chilowatt. Senza dimenticare i parcheggi pubblici in via D’Annunzio. In tutto, l'ambiente interno si estende per circa 1.300 metri quadri.