Gazzetta di Modena

Modena

 Progetto finanziato dalla Fondazione

Castelfranco. Bosco Albergati si apre anche ai non vedenti grazie a un plastico

di Carlo Gregori
Castelfranco. Bosco Albergati si apre anche ai non vedenti grazie a un plastico

Una mappa tattile e presto percorsi nel verde

28 marzo 2023
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Castelfranco. Bosco Albergati potrà essere conosciuto in tutta la sua bellezza ed estensione grazie a un nuovo modello plastico speciale: è infatti stato ideato anche per non vedenti e ipovedenti. Il più grande parco della pianura emiliana – novanta ettari di terreno in gran parte boschivo vicino a Cavazzona di Castelfranco, al confine con la provincia di Bologna – sarà visitabile anche da chi non è in grado di vederlo: ora è possibile grazie a un sistema di conoscenza tattile che, toccandolo, permette di farsi un’idea simile a una mappa e, in futuro, di seguire percorsi pensati ad arte. Soprattutto permetterà di evidenziare l’aspetto unico di questa piccola foresta: la parte di parco che nel 1991 venne piantumata secondo lo schema del grande architetto modenese Cesare Leonardi. Un sistema dotato di una geometria ora non visibile che ha permesso alle piante in questi 32 anni di svilupparsi naturalmente e con una loro progressione geometrica mantenendo una distanza che non le comprimesse o soffocasse. Ed è uno dei motivi che ha spinto l’associazione La Città degli Alberi, presieduta da Natalino Bergonzini, a commissionare la realizzazione, finanziata da Fondazione Modena con 25mila euro, a due progettisti bolognesi: Michele Piccolo, docente esperto di tiflodidattica, e Stefano Manzotti, esperto di materiali tattili. Ieri il plastico, insolito nel suo genere in Italia, è stato presentato in Fondazione.

L’idea è di trasformare l’area di Bosco Albergati, con i suoi materiali dedicati, in laboratorio di riflessione, condivisione e sperimentazione didattica. La realizzazione di un plastico permetterà anche a persone “normo vedenti” di comprendere la particolare struttura reticolare del parco, così come la ideò l’architetto Leonardi. A fianco della predisposizione di questo percorso si continuerà la riorganizzazione del luogo per permettere un più facile accesso anche a persone con disabilità motorie che potranno così vivere esperienze all’aria aperta in sicurezza, a differenza di luoghi nati dalla natura, ma di difficile accesso. Il passaggio successivo sarà quello di promuovere il parco e la sua fruizione per tutti, attraverso determinate attività, soprattutto di carattere laboratoriale.

L’intervento si inserisce in un progetto di ampio respiro e risponde alla missione dell’Associazione La Città degli Alberi fin dal 1999. Spiega il presidente Bergonzini: «È stata una fortuna trovare l’appoggio che la Fondazione ha dato al nostro progetto. La spesa era importante e da soli non ce l’avremmo fatta dato che siamo “no profit”. Ora abbiamo il plastico e presto inizieremo a organizzare delle visite con percorsi. Siamo in contatto con un botanico».

«Quello che fa la differenza da altre mappe è che con questo strumento emergerà la parte di parco creata dall’architetto Cesare Leonardi nel 1991. La messa a dimora delle piante quando non c’era niente. Oggi le piante sono cresciute da sole con la loro chioma. La forza del progetto è stata di mettere i fusti a dimora agli incroci dei poligoni lasciando espandere così le piante, come un costo irrisorio, diversamente dl bosco antico di querce». l