Gazzetta di Modena

Modena

L’indagine della Finanza

Carpi, azienda di abbigliamento faceva lavorare in smart working 178 dipendenti in cassa integrazione

Carpi, azienda di abbigliamento faceva lavorare in smart working 178 dipendenti in cassa integrazione

Maxi sequestro da 240mila euro all’azienda che compensava la quota rimanente tra l'ammortizzatore sociale e l'ordinaria retribuzione, attraverso la corresponsione di un'indennità denominata "indennità varie” in busta paga, ciò a conferma dell'impiego irregolare dei dipendenti.

29 marzo 2023
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CARPI Azienda di abbigliamento  Impiegava come lavoratori in smart working personale in cassa integrazione. La Guardia di Finanza di Modena ha così sequestrato 240mila euro  di una società che utilizzava queste persone per la propria attività

Il sequestro preventivo è stato emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Modena nei confronti del Presidente del Consiglio di Amministrazione e del Dirigente delle Risorse Umane di una società con sede legale in Carpi, operante nel settore delle confezione in serie di abbigliamento, titolare di un noto marchio, indagati in concorso tra di loro, del delitto di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316 ter c.p.).

Il provvedimento cautelare reale è stato emesso a termina di un’indagine condotta dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Modena a partire dal mese di maggio 2022.

In particolare, l'indagine ha avuto origine dalla denuncia presentata da una dipendente della società che segnalava di essere stata comunque impiegata in attività lavorativa in "modalità agile" (c.d. smart working), nonostante fosse collocata in Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (C.I.G.O.), a seguito dell'interruzione dell'attività lavorativa causa Covid-19, disposta con provvedimento governativo finalizzato al contenimento della diffusione pandemica.

Le indagini svolte hanno consentito di accertare che gli indagati, sfruttando fraudolentemente l'ammortizzatore sociale, avrebbero impiegato ugualmente in attività lavorativa 178 dipendenti per i quali era stata richiesta alla Direzione Provinciale dell'INPS di Modena la relativa integrazione stipendiale, in virtù dei provvedimenti emanati dall'Autorità di Governo.

L'attenta analisi eseguita dai finanzieri sulla documentazione societaria ed informatica, acquisita durante la perquisizione  ha permesso di rilevare che la società,  compensava la quota rimanente tra l'ammortizzatore sociale e l'ordinaria retribuzione, attraverso la corresponsione di un'indennità denominata "Indennità varie", ciò a conferma dell'impiego irregolare dei dipendenti.