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Muzzarelli, il sindaco che fece grande Serra dimenticato dal suo paese

Daniele Montanari
Muzzarelli, il sindaco che fece grande Serra dimenticato dal suo paese

Il 19 marzo avrebbe compiuto cent’anni. Fece nascere centro tennis, piscina e quartiere pineta

11 aprile 2023
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Serramazzoni Il 19 marzo avrebbe compiuto cent’anni Nelso Muzzarelli. L’ex sindaco che ha gettato le basi dello straordinario sviluppo sociale e turistico di Serra tra gli anni Cinquanta e Settanta, se n’è andato il 16 maggio 2004, a 81 anni. Riposa accanto alla moglie Maria Bazzani nel cimitero di Montagnana, dove oggi lo ricorderanno i figli Gianfranco, Annarella, Carlo e Monica.

È stato il sindaco più importante del dopoguerra, nominato cavaliere, ma a quasi vent’anni dalla sua scomparsa (la legge prevede che si possa intitolare già dopo i dieci anni) in paese non c’è nulla che lo ricordi. Non una via, una piazza, una struttura pubblica. Nonostante abbia segnato gli anni cruciali nella storia moderna di Serra. È stato in carica infatti dal 1952 al 1975, sempre alla guida di monocolori Dc. Subentrò all’ingegner Terzi, e in realtà fu eletto anche per un sesto mandato dietro fila, ma si dimise e lasciò la carica di primo cittadino a Orlandi. Muzzarelli per 40 anni fu anche agente del Consorzio Agrario, riferimento per tutti i contadini della zona.

Durante i suoi 23 anni di guida, cambiò il volto di Serra, da piccolo e povero paese rurale a un’eccellenza turistica capace di primeggiare con Sestola. E questo grazie anche ai suoi validi collaboratori dell’epoca, tra cui il geometra Mario Cuoghi, il segretario comunale Mario Aguzzoli (diventato poi a sua volta sindaco Dc dall’80 all’87) e il vulcanico presidente della Pro Loco Luca Venturelli.

Furono anni di progetti di sviluppo lungimiranti, frutto di un’idea, anche urbanistica, ben chiara sulla direzione che il paese doveva prendere. Ma anche di capacità, buonsenso e concretezza. A Muzzarelli si deve ad esempio la nascita del centro federale tennis, il più grande dell’Appennino, posto in una splendida ubicazione a balcone sulla vallata che ne fece la sua fortuna, al punto da essere scelto dalla Fit per i centri estivi che hanno portato migliaia di ragazzi (anche figli o nipoti di personaggi famosi) a conoscere e far conoscere Serra. A fianco fece costruire la piscina, la prima all’aperto di tutta la montagna, che in quella collocazione creò un ponte ideale con il tennis: i ragazzi dopo allenamenti e partite potevano tuffarsi lì e questo, assieme agli spazi della Scuola Alberghiera che li ospitavano d’estate, ha creato quella sinergia vincente che ha portato la Fit a confermare i campi estivi a Serra anche quando li cancellava da Sestola e Pievepelago.

Ma a Muzzarelli si deve anche lo sviluppo del crossodromo tra San Dalmazio e Monfestino (uno dei soli quattro permanenti d’Italia) e la lottizzazione che fece nascere il quartiere alto di Serra Pineta, pieno di villette che hanno portato tante famiglie della pianura a prendere casa qui. In quegli anni Serra crebbe enormemente anche sotto il profilo dei servizi, diventando una perla della montagna. Sembra passato un secolo, rispetto al declino di oggi.

La vicina Pavullo ha avuto ben altra considerazione dei sindaci cruciali nel suo sviluppo, e in modo bipartisan: al comunista Mario “Armando” Ricci sono stati intitolati un monumento e una strada, al democristiano Giuseppe Minelli un’altra strada e lo stadio. Da molti anni.