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Modena: ‘Ndrangheta, quattro custodie cautelari Il ristorante “Stalliere” va in amministrazione controllata. Aiuti Covid spesi in Maserati

Modena: ‘Ndrangheta, quattro custodie cautelari Il  ristorante “Stalliere” va in amministrazione controllata. Aiuti Covid spesi in Maserati

Era gestito da una persona ritenuta dagli investigatori contigua alla 'ndrangheta

20 aprile 2023
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MODENA  Sequestrato un ristorante gestito da un soggetto ritenuto dagli investigatori contiguo alla 'ndrangheta. I militari del comando provinciale della guardia di finanza di Bologna hanno eseguito un provvedimento cautelare a firma del gip del Tribunale di Bologna, Domenico Truppa, a carico di quattro persone, uno è ritenuto contiguo alla ‘ndrina dei “Piromalli” di Gioia Tauro, sottoponendo a sequestro l'intero complesso aziendale (conti correnti, beni immobili e quote societarie facendte parte della società GI&GI SRLS ) del ristorante Stalliere zona del casello  Modena Nord che ora andrà in amministrazione controllata.

 L’operazione, prendendo le mosse dal monitoraggio di cospicui investimenti immobiliari e societari riconducibili a soggetti di origine calabrese, ha fatto luce sulle infiltrazioni nel tessuto socio-economico dell’Emilia Romagna di organizzazioni criminali di stampo mafioso radicate in Calabria, portando, a ottobre del 2022, all’esecuzione di 23 misure cautelari personali e al sequestro di beni per un valore di 30 milioni di euro circa.

I successivi approfondimenti investigativi, incentrati su uno dei principali indagati, ritenuto “a disposizione” della potente cosca “Piromalli” di Gioia Tauro, hanno ora consentito di ricostruire analiticamente le movimentazioni dei conti correnti bancari e i negozi giuridici riconducibili alla società facente capo al citato ristorante, disvelandone il sofisticato disegno fraudolento.

In particolare, nel corso delle indagini è emerso che l’indagato, gravato da plurimi precedenti di polizia e giudiziari per violazioni alla disciplina sugli stupefacenti, reimpiego di proventi illeciti, associazione per delinquere, reati contro il patrimonio, reati contro la persona e porto abusivo di armi da fuoco, nonché indicato da vari collaboratori di giustizia quale contiguo alla criminalità organizzata di stampo calabrese, al fine di eludere l’applicazione di misure di prevenzione patrimoniali, ha fittiziamente intestato a terzi compiacenti le quote sociali, i conti correnti e tutti i beni strumentali riconducibili all’attività di ristorazione, dallo stesso gestita in maniera occulta sotto le “mentite spoglie” di semplice cameriere.

Il Tribunale di Bologna, condividendo l’esito delle indagini e in accoglimento delle richieste formulate dalla D.D.A. della Procura della Repubblica, ha disposto il sequestro diretto dell’intero complesso aziendale, del valore complessivo di oltre mezzo milione di euro.

I RETROSCENA 

Originario di Gioia Tauro, era ancora molto legato ad una delle 'Ndrine più violente della Calabria, quella dei Piromalli, nonostante fosse trapiantato da anni in Emilia-Romagna e in Emilia in particolare. Gravato da diversi precedenti di Polizia e giudiziari, per droga, reimpiego di proventi illeciti, associazione per delinquere, reati contro la persona e il patrimonio nonché porto abusivo di armi, gestiva un bar-ristorante vicino al casello di Modena Nord, Lo Stalliere, attualmente affidato ad un curatore (per garantire la prosecuzione dell'attività).

Ne aveva intestato ad altre persone quote sociali, conti correnti e beni strumentali, mentre lui preferiva apparire come semplice cameriere. Tra l'altro, aveva pure incassato 50.000 euro dallo Stato sotto forma di ristori aziendali durante la pandemia, ma li aveva spesi per acquistare o più che altro noleggiare auto di lusso come Maserati Ghibli, con canoni da 1.500 euro al mese: non avevano nulla a che fare con l'attività d'impresa, venivano usate esclusivamente a titolo personale dal principale indagato. "Sono regali dello Stato", li definiva il diretto interessato scherzando al telefono coi complici, come emerso dalle intercettazioni.

È tutto nell'ultima operazione eseguita dalla Guardia di Finanza di Bologna, che ha eseguito un provvedimento cautelare firmato dal gip Domenico Truppa a carico di quattro persone, sequestrando l'intero complesso aziendale, da mezzo milione di euro, auto comprese

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