Finale

Ferioli e il ricordo del sisma «Un dramma ancora vivo»

Chiara Marchetti
Ferioli e il ricordo del sisma «Un dramma ancora vivo»

L’ex sindaco ha organizzato il concerto di Springsteen

20 maggio 2023
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Finale Un terremoto e un concerto non sono la stessa cosa. Se poi il sisma in questione è stato registrato con magnitudo 5.8 e se il concerto di cui si parla è quello del Boss, le differenze appaiono ancora più evidenti. Tuttavia, l’elemento che accomuna queste due esperienze è la loro eccezionalità e chi si ritrova a doverle gestire sa che la chiave è sapersi adattare a qualsiasi circostanza.

Lo sa bene Fernando Ferioli, l’ex primo cittadino di Finale che nel 2012 ha dovuto fronteggiare l’emergenza insieme a tutti gli altri sindaci del cosiddetto “cratere sismico”. In quell’area così colpita dalle scosse c’era anche Bondeno, allora amministrato da Alan Fabbri, oggi sindaco di Ferrara. Ed è proprio nella città estense che Bruce Springsteen ha suonato lo scorso 18 maggio, tra fan entusiasti e polemiche.

A Ferrara, Nando – così lo chiamano tutti – aveva il ruolo di event project manager ed è stato uno degli organizzatori dell’evento. Nonostante abbia abbandonato le scene politiche da qualche anno, il ricordo di quei giorni di undici anni fa è sempre molto vivo. «È passato del tempo – dice – ma ci sono territori ancora terremotati. Il segno indelebile del sisma si nota passeggiando tra le vie, visitando le piazze e osservando i beni pubblici».

Tornando indietro con la memoria, è impossibile per lui «dimenticarsi dell’umanità straordinaria che ho incontrato e che mi ha fatto capire molte cose. Prima tra tutte il valore del tempo: ricordo le albe con i vigili del fuoco, le riunioni notturne e le telefonate. In quel periodo, mi riposavo nei pochissimi momenti liberi che avevo e quando riprendevo in mano il telefono, avevo decine di chiamate».

A Finale, gli sfollati erano migliaia. «Ho pianto per le vittime – continua il finalese – e ho vissuto la disperazione dei miei concittadini. Quel dramma è vivo nella mia memoria e solo chi ha vissuto quei momenti può sentirsi capito. Con Alan Fabbri ce lo diciamo spesso: trovarci a collaborare in quell'emergenza ci ha unito fortemente, così come ha unito tanti altri amministratori». Per Nando, il segreto è «trovare soluzioni e mai disperarsi. Oggi queste riflessioni vanno ai fratelli romagnoli: a loro manifestiamo tutta la nostra vicinanza e solidarietà. A questo proposito, Ferrara sta organizzando diverse iniziative concrete, come una raccolta fondi e un vero sostegno economico».l