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Il caso

Modena e Maranello. Sicurezza sul lavoro tra i big Fiom all’attacco di Ferrari e Cnh

di Gabriele Farina
Modena e Maranello. Sicurezza sul lavoro tra i big Fiom all’attacco di Ferrari e Cnh

27 maggio 2023
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MODENA Due episodi diversi, un’unica critica sulla sicurezza a due grandi marchi internazionali del territorio modenese e anche al sistema Paese. La Fiom Cgil Modena va all’attacco della Ferrari e della Cnh (e del mondo lavorativo italiano) dopo due episodi avvenuti lunedì scorso. A Maranello ha ceduto un braccio di un ponte durante il sollevamento di una vettura, rimasta sospesa agli altri tre, nella linea “testing”. «Per fortuna tutti gli addetti sono illesi – sottolineano dalla Fiom – ma se la rottura fosse avvenuta con la vettura già in posizione ed i lavoratori sotto l’auto, l’incidente avrebbe potuto avere gravi conseguenze fisiche per i lavoratori».

Il Cavallino Rampante replica con una nota: «L’impianto citato nel comunicato è sottoposto a verifiche e manutenzioni costanti, con cadenza trimestrale, da un ente esterno qualificato – fanno sapere da Maranello – Già in fase di progettazione, poi, l’impianto è stato volutamente dimensionato per un peso superiore a quello a cui è sottoposto nel corso del suo utilizzo quotidiano. Lo stesso impianto è realizzato per sostenere l’intero peso della vettura anche su tre soli bracci dei quattro presenti». Da una parte, la Cgil utilizza i casi specifici per criticare il settore della sicurezza nel nostro Paese.

Dall’altra, l’azienda  di Maranello ricorda un impegno crescente sulla formazione e il contratto collettivo siglato con le sigle Cisl, Uil e Confsa. Il secondo episodio, sempre lo scorso lunedì, s’è verificato nello stabilimento della Cnh di via Pico della Mirandola. In quel frangente, s’è staccato un pezzo di un trattore sollevato per operazioni di controllo. Il paranco, del peso stimato di oltre quaranta chili, è finito poco distante dall’addetto all’operazione. «Insieme al pezzo è caduta anche la catena usata per il sollevamento ed il contenitore della stessa – prosegue la Fiom – Nello stesso reparto altri incidenti si erano verificati nel recente passato, e anche allora solo per caso nessuno si è fatto male». Immediata la replica della Cnh.

«Il paranco caduto durante le operazioni di montaggio era stato oggetto di verifiche di manutenzione periodica certificate da un ente esterno – fa sapere la società in un nota – l’azienda pertanto in merito a quanto accaduto il 22 maggio 2023 ha avviato immediatamente delle accurate indagini in aperto confronto con i rappresentati dei lavoratori, effettuando contestualmente una serie di controlli e verifiche di tutti i mezzi di sollevamento installati su tutte le linee di assemblaggio».

Cnh fa sapere che condividerà i risultati delle indagini con i lavoratori come da prassi, ribadendo che l’azienda osserva tutte le normative legislative e tecniche. Inoltre, la Fiom Cgil ribadisce che «in entrambi i casi le rappresentanze sindacali aziendali (Rsa) e i rappresentanti sindacali per la sicurezza della Fiom Cgil si sono immediatamente attivati per effettuare le verifiche del caso e per chiedere con forza alle rispettive direzioni aziendali d’intervenire per rafforzare i controlli preventivi e le misure di manutenzione». Il sindacato riflette sulla sicurezza a livello più ampio. «La cultura della sicurezza non può essere uno spot – criticano i sindacalisti – e non può arrivare solo dopo che avvengono incidenti.

La Fiom Cgil di Modena chiede quindi non solo il rispetto delle disposizioni di legge, ma la costruzione di concrete e reali condizioni di confronto che mettano al centro la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici».l © RIPRODUZIONE RISERVATA