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Le indagini

Rivolta in carcere a Modena, chiesta l'archiviazione per 120 agenti di polizia penitenziaria

Rivolta in carcere a Modena, chiesta l'archiviazione per 120 agenti di polizia penitenziaria

Secondo la Procura, i detenuti hanno fornito versioni discordanti su luoghi e modalità delle percosse che avevano denunciato di aver subito

29 giugno 2023
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MODENA. La Procura di Modena, al termine di un’indagine durata oltre due anni, ha chiesto l’archiviazione del procedimento che, inizialmente a carico di ignoti, aveva poi visto indagate 120 persone, tutte appartenenti al Corpo della polizia penitenziaria per ipotesi di reato legate alla rivolta avvenuta nel carcere di Modena l’8 marzo 2020. Nel procedimento principale sono confluiti poi ulteriori tre procedimenti penali. Le indagini hanno tratto origine da nove esposti/denunce formalizzati nel tempo da detenuti, ristretti all'epoca dei fatti nella stessa casa circondariale. La procura ritiene che «gli elementi acquisiti impediscano, sia di formulare un giudizio di attendibilità della versione dei fatti fornita dalle persone offese, sia, ancor più, di formulare una ragionevole previsione di condanna degli indagati». Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i detenuti, che affermano di essere stati percossi, hanno «fornito versioni discordanti» sui «luoghi», sulle «modalità con cui sarebbero stati percossi» e sugli agenti della polizia penitenziaria. Alcuni hanno inoltre «reso dichiarazioni discordanti» e i «denunciati pestaggi ad opera della polizia penitenziaria che gli esponenti avrebbero subito non hanno, altresì, trovato adeguato riscontro nella documentazione sanitaria acquisita», fa sapere la Procura. Nel corso delle indagini non è stato possibile acquisire alcun documento video sui fatti denunciati in quanto non disponibile.