Gazzetta di Modena

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L’indagine delle fiamme gialle

Modena Azienda chiese sussidi per imprese in difficoltà causa Covid, senza averne diritto Maxi sequestro della Finanza da 2,3 milioni

Modena  Azienda  chiese sussidi per imprese in difficoltà causa Covid, senza averne diritto Maxi sequestro della Finanza da 2,3 milioni

Al centro una nota società, ora in fallimento, appartenente ad un un gruppo multinazionale, con al vertice una società cinese, operante nel settore del commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento per bambini, concessionaria di noti marchi. Indagati Amministratore unico, del Direttore Generale e del Responsabile Finanziario della società.

30 giugno 2023
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MODENA   Un maxi sequestro da 2,3 milioni di euro, tre persone indagate con l’accusa di in concorso, di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter c.p.), malversazione (art. 316-bis c.p.), bancarotta fraudolenta e ricorso abusivo al credito (artt. 216 e 218 Legge Fallimentare).

 Al centro una nota società, ora in fallimento, appartenente ad un un gruppo multinazionale, con al vertice una società cinese, operante nel settore del commercio al dettaglio di articoli di abbigliamento per bambini, concessionaria di noti marchi

Questo il succo dell’indagine che nel corso dei primi giorni di questa settimana ha visto la Finanza di Modena eseguire  un decreto di sequestro preventivo fino a concorrenza della somma di oltre 2,3 milioni di euro, su ordine emesso dal Giudice per le indagini preliminari di Modena nei confronti dell’Amministratore unico, del Direttore Generale e del Responsabile Finanziario  della società.

Il provvedimento cautelare reale è stato emesso  al termine di una indagine avviata dalle fiamme gialle nel settembre 2021.

In particolare, l’indagine ha avuto origine da una segnalazione del Nucleo Speciale Spesa Pubblica e Repressione Frodi Comunitarie, relativa alla percezione da parte della società di un finanziamento di 3 milioni di euro garantito da SACE Spa, società controllata al 100% dal Ministero dell'economia e delle finanze, nell’ambito del D.L. 8 aprile 2020, n. 23 (c.d. decreto liquidità), finalizzato ad assicurare in quel momento liquidità alle imprese in Italia colpite dalle conseguenze economiche negative della pandemia.

 Le indagini svolte hanno consentito di rilevare che gli indagati, mediante la produzione di documentazione falsa e attestante informazioni non veritiere sulla situazione finanziaria delle società del gruppo di appartenenza, riuscivano a far percepire alla società un finanziamento erogato da un istituto di credito con la garanzia di SACE Spa.

L’attenta analisi eseguita dai finanzieri sulla documentazione acquisita presso l’istituto di credito erogante il finanziamento nonché presso la stessa SACE ha permesso di accertare che la società, dopo aver ottenuto indebitamente i 3 milioni di euro, ha impiegato gran parte della somma per finalità difformi da quanto previsto dal  cosiddetto decreto liquidità, tra cui spese connesse alla chiusura della società stessa; inoltre, i più ampi approfondimenti svolti sui conti correnti societari hanno fatto emergere operazioni distrattive per oltre 6 milioni di euro attuate mediante bonifici privi di giustificazione a favore della controllante francese, che versava in una situazione di difficoltà finanziaria, nonché attraverso spese personali effettuate a mezzo carta di credito dall’Amministratore unico.