Gazzetta di Modena

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Il caso

«Il nostro territorio è sacrificabile. La vicenda Aimag insegna questo»

Chiara Marchetti
«Il nostro territorio è sacrificabile. La vicenda Aimag insegna questo»

L’affondo dei sindaci contrari. Arletti (FdI): «Così cittadini svantaggiati»

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«Siamo arrivati al capitolo finale di un brutto e infelice racconto politico». È così che i sindaci di Camposanto, Cavezzo, Medolla, San Possidonio e San Prospero descrivono quanto accaduto giovedì. La nomina del nuovo Cda di Aimag ha lasciato scontenta la Bassa modenese che, a eccezione del Comune di Concordia che si è astenuto, ha votato contro il nuovo direttivo. «Abbiamo agito – raccontano – con senso di responsabilità, coerenza e nell’interesse dei nostri territori. Avevamo chiesto il rinvio del voto, che però ci è stato negato. In una dinamica che non potevamo condividere abbiamo assistito alla nascita di una nuova maggioranza che ha lasciato in tutti noi un grande senso di amarezza».

Con Paola Ruggiero e Alberto Papotti come nuovi presidente e vicepresidente e i neoconsiglieri eletti Alessandro Baroncini di Hera, l’avvocato societario Monia Brunetti e Paolo Casarini, ex revisore dei conti della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, la multiutility con sede a Mirandola spalanca le proprie porte ai privati, in particolare a Hera. «C’è chi sta già strumentalizzando la vicenda in vista delle elezioni del prossimo anno – continuano i sindaci – ma va ribadito che questa situazione non sta facendo del bene ai nostri cittadini. Il nostro territorio è considerato sacrificabile da ruoli di ogni colore e siamo rammaricati per l’incapacità politica di fare sintesi tra le diverse visioni». E aggiungono: «Il Bilancio, approvato all’unanimità nella seduta del 29 giugno e contrariamente a quanto millantato nei mesi scorsi, è sano, con utili importanti seppur in diminuzione rispetto al 2021». I sindaci che invece hanno votato a favore del nuovo Cda hanno invitato tutti i Comuni soci a un incontro per avviare un percorso funzionale alla sottoscrizione di un nuovo patto. «Ci chiediamo – concludono i sindaci di Ucman – se, dopo la loro prova muscolare, questo sia un tentativo di lanciare un ramoscello d’ulivo per tranquillizzare l’opinione pubblica». «Ciò che un sindaco non può fare è mentire ai propri cittadini – aggiunge Annalisa Arletti (Fratelli d’Italia Carpi) – Bellelli lo ha fatto con costanza in questi ultimi mesi, diffondendo informazioni false relative ad un Aimag in difficoltà finanziaria, mentre il bilancio è stato votato all’unanimità».

Parole di delusione arrivano anche dal Pd della Bassa: «È mancata la capacità del Pd provinciale e regionale – dice il coordinatore Simone Silvestri – di farsi arbitro e interprete di una mediazione volta a coinvolgere entrambi i territori, lo stesso Pd che poi ha lasciato ai sindaci il compito di trovare conseguenti e idonee soluzioni. Tanti gli svantaggi per i cittadini dei Comuni soci». Per Silvestri, però, parte della responsabilità è da attribuire anche ai partiti di centrodestra. «La Lega di Mirandola farebbe bene ad interrogarsi sul messaggio distruttivo che ha generato con la rottura dell’Unione». E rincara: «Invece di anticipare la campagna elettorale, i sindaci e gli esponenti di centrodestra farebbero bene a continuare la battaglia su Aimag, che non è affatto finita». Anche Lapam entra nel dibattito, seppur con toni meno coloriti. «La modalità di voto – afferma il presidente Gilberto Luppi – non ci rasserena e anzi, confessiamo di manifestare preoccupazione per quanto accaduto. Come associazione ci auguriamo che i nuovi componenti del Cda proseguano il lavoro svolto dai loro predecessori, anche se l’inizio non è dei più promettenti».l