Gazzetta di Modena

GUIGLIA Il punto dove Abdellatif Nadif ha fatto il bagno non è abitualmente frequentato dai turisti che fanno balneazione nel Panaro. Anche ieri quelli che erano nella zona erano a molti metri di distanza, proprio per la consapevolezza del pericolo rappresentato dalla vicinanza della briglia e della centrale idroelettrica. A confermare l’eccezionalità dell’episodio è il signor Romano Nobili, che abita praticamente lì di fronte, dove ha un capannone in cui fa attività agricola quando non è al lavoro come autotrasportatore.

«Io non ho mai visto nessuno fare il bagno in quel punto – ha spiegato –è troppo vicino alla centrale idroelettrica, e si vede la forza delle correnti. Non avrei mai pensato che ieri ci fosse qualcuno che si era immerso lì, non mi ero neanche accorto di nulla finché non ho sentito le sirene e l’elicottero del 118 che arrivava per tentare un soccorso. Ma era evidente che ormai non c’era più nulla da fare: quando si rimane inghiottiti dalle acque in quel modo, non c’è speranza». Anche lui comunque è andato a vedere se poteva dare una mano, rendendosi però conto subito della tragedia.

«Mi è dispiaciuto tantissimo, è terribile pensare che dietro casa possano succedere cose così brutte. Quel quarantenne è stato davvero sfortunato, non si è reso conto del pericolo che stava correndo, e purtroppo gli è costato la vita. A rendere ancora più terribile la tragedia, il fatto che sia avvenuta sotto gli occhi dei suoi parenti». «Da parte mia, io non ho mai fatto il bagno lì, ho sempre avuto una gran paura dell’acqua e dei fiumi – ha confidato – dopo una bruttissima esperienza che ho avuto da piccolo: stavo per annegare in un canale a Marano. A me per fortuna alla fine è andata bene, non è successo lo stesso purtroppo per questo quarantenne».