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Il processo

Modena. «Il killer di Alessandra può essere processato»

Modena. «Il killer di Alessandra può essere processato»

Per gli psicologi è capace di intendere

12 luglio 2023
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È in possesso delle sue facoltà mentali e quindi in grado di sostenere un processo Giovanni Padovani, il 27enne ex calciatore dilettante che il 23 agosto 2022 uccise la sua ex compagna, la 56enne Alessandra Matteuzzi. La donna, la cui famiglia è originaria di Pavullo, fu colpita a martellate sotto casa a Bologna, in via dell’Arcoveggio. A sentire le urla i vicini, che avevano chiamato subito le forze dell’ordine. Al loro arrivo, Padovani era ancora lì.

Secondo i consulenti nominati dal giudice, Padovani è in grado di partecipare coscientemente al processo che lo attende. Sottoposto al test di valutazione delle funzioni cognitive, Padovani è risultato in possesso delle sue facoltà, dimostrando di sapere cosa sia un processo e quindi anche di difendersi e controbattere alle accuse in un’aula di tribunale. Secondo gli specialisti, dalla perizia non sono emersi disturbi o pensieri psicotici, nonostante l’uomo sostenga che la vittima non sia morta dopo l’aggressione.

La perizia psichiatrica era stata chiesta dall’avvocato di Padovani, Gabriele Bordoni, secondo cui l’imputato è solo parzialmente capace di intendere e volere. Posizione che, in vista della prossima udienza del 19 luglio, si avvia a sostenere con l’ausilio di una perizia di parte. Soddisfatti invece dell’esito della perizia incaricata dal giudice gli avvocati della famiglia della vittima, Chiara Rinaldi e Antonio Petroncini. Il processo vede come parti civili anche il Comune di Bologna e le associazioni onlus Casa delle donne, Mondo donna, Udi e Sos donna. l

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