Vignola. «Monica, un sorriso per tutti»: la disperazione degli amici
La comunità ancora sotto choc per la scomparsa della 52enne. Era dipendente dell’Ant: «Era lei a trascinare tanti volontari nei progetti»
Vignola Una rosa appoggiata sul luogo della tragedia. Qualcuno ha voluto ricordare così Monica Pioppi, molti altri hanno preferito farlo a parole. La donna, che ha perso la vita tragicamente domenica pomeriggio, falciata e schiacciata da una moto piombata sul marciapiede a seguito di un incidente a Brodano, era molto conosciuta a Vignola. Soprattutto per la sua attività: era una dipendente di Ant, si occupava della raccolta fondi dell'Associazione Nazionale Tumori. Il dolore coinvolge tutta la comunità vignolese, soprattutto chi la conosceva di persona. «Una donna fantastica, sempre col sorriso, faceva le cose col cuore. Era amata da tutti». Così la descrive Isabel Abram, giornalista, che con Monica ha collaborato a tanti eventi. «Tra di noi è stato “amore” a prima vista, ci siamo conosciute e abbiamo tessuto un legame di amicizia importante. Insieme abbiamo lavorato per diversi eventi di beneficenza, era un piacere stare al suo fianco. Di persone come lei se ne trovano poche: la sua gentilezza era unica, mai una parola fuori posto. Lavorare per Ant significa avere a che fare ogni giorno con dolore e sofferenza, e lei riusciva a farlo col sorriso e tanta passione, metteva il cuore nel proprio mestiere. La notizia è stata uno shock, non riesco ancora realizzare quanto è successo». Monica Pioppi era entrata ad Ant nel 2012. Negli anni si è occupata, nello specifico, di promozione ed organizzazione di eventi per la raccolta fondi della Fondazione, oltre al coordinamento dei volontari locali. «La passione e la dedizione – continua Abram - la contraddistinguevano: il bene altrui, per lei, era al primo posto. Poi, alcuni anni fa, ha intrapreso una grande battaglia, sconfiggendo una malattia che l’ha costretta ad assentarsi alcuni mesi dal lavoro. Mi chiese di sostituirla e prendere in mano i progetti che stava seguendo, io l’ho fatto con piacere, so che lei avrebbe fatto la stessa cosa con me. Il vuoto che ha lasciato oggi è immenso». Passione, dedizione, cura, amore. Queste sono le parole che affiorano nella mente di chi ha avuto modo di lavorare a fianco di Monica, anche solo occasionalmente. È il caso di Simone Amidei, volontario di Ant. «Di lei ricordo la grande operatività, - racconta - l’attenzione ai minimi particolari, ma soprattutto la bontà. Fu lei a propormi di entrare a far parte di Ant diversi anni fa, e da quel primo incontro capì presto la persona che era. Metteva l’anima nei suoi progetti, anche a quelli a cui ho avuto modo di collaborare io in prima persona. Assieme a lei, abbiamo organizzato diversi stand nelle fiere di paese, facevamo borlenghi e gastronomia locale. Sono rimasto sbalordito da quanto è successo, non riesco a crederci. Fai buon viaggio Monica». Oltre al dolore c’è la rabbia. Rabbia per un tragico fatto difficile da spiegare, impossibile da realizzare. «È davvero inaccettabile, - commenta Giovanna Clo - se n’è andata all’improvviso, in modo ingiusto e prematuro. Bastava poco per accorgersi della forza d’animo che aveva Monica, per non parlare della sua determinazione e intraprendenza. Se ne va una persona speciale: ho avuto modo di collaborare con lei per diversi eventi benefici di volontariato». Le condoglianze arrivano anche dalle istituzioni del territorio. Messaggi sono arrivati dal Comune di Vignola, mentre Iacopo Lagazzi, sindaco di Guiglia, commenta: «Esprimo la mia personale vicinanza e quella di tutta la comunità guigliese per le famiglie coinvolte nel tragico incidente di ieri a Vignola. Non ci sono davvero parole, in queste occasioni. Auspico una pronta guarigione per la ragazza coinvolta».l