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L'iniziativa

Porta a porta, le voci dei modenesi: dite alla Gazzetta cosa va e cosa no

Gabriele Canovi
Porta a porta, le voci dei modenesi: dite alla Gazzetta cosa va e cosa no

Sui social e via mail la nostra iniziativa sulla raccolta rifiuti: a voi la parola

25 agosto 2023
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Verrebbe da dire, “Dillo alla Gazzetta” e non “alla mamma o all’avvocato”. Non si arrabbierà di certo il celebre influencer e youtuber (e “amico” di Fedez) Luis Sal se ci permettiamo di parafrasare la sua frase, diventata un culto online. Lo facciamo per parlare di raccolta dei rifiuti e di porta a porta, il servizio tanto criticato dai cittadini che dall’autunno scorso ha via via rivoluzionato le abitudini dei modenesi. Quel servizio che gli stessi cittadini hanno bocciato, con un sonoro 4 in pagella, rispondendo al sondaggio di Federconsumatori. Ecco, a quei numeri ha risposto l’assessore Alessandra Filippi con quella che a tutti gli effetti può essere considerata un’apertura: «Valuteremo ogni suggerimento», ha ammesso rivolgendosi alla cittadinanza. Ed ecco, allora, spiegato il perché dello slogan: “Dillo alla Gazzetta”.

Ieri, infatti, sui nostri canali social ufficiali (Facebook e Instagram) abbiamo lanciato un “sondaggio” tutto nostro invitando voi cittadini a dire la vostra sul servizio, chiedendovi cosa va, cosa no e cosa migliorereste. E la risposta è stata incredibili in termini di numeri: oltre cento i commenti su Facebook e addirittura 220 quelli su Instagram, a dimostrazione di come, quella modenese, sia una comunità attiva e, soprattutto, propositiva quando si parla di come rendere la città un posto migliore.

L’iniziativa è aperta anche adesso: potete dire la vostra cliccando sui profili Instagram e Facebook della Gazzetta oppure scrivendo una mail a: cronaca.mo@gazzettadimodena.it. Penseremo noi a girare i vostri messaggi a sindaco e assessore.

Finora, la riflessione più apprezzata, quindi quella che si è guadagnata più like (ben 88), è firmata da una giovane donna: «Torniamo ai cassonetti – ha scritto nella sezione commenti sotto il post su Instagram – Cassonetti da aprire con una tessera, magari. Ma torniamo a dare la libertà ai cittadini di vivere senza essere sommersi di rifiuti a casa loro». «Cosa fare? Cassonetti da aprire con la tessera e buste codificate come avviene ora, così si evitano i furbi o chi non rispetta la differenziata – dice Marco Maccarone – Le buste del pattume messe in mezzo alla strada deturpano l’estetica della città e creano una fastidiosa puzza, specialmente d’estate. Poi non voglio neanche immaginare cosa potrebbe succedere d’inverno con pioggia e vento».

Da Facebook, arriva una domanda: «Chiedo io al Comune perché è stato fatto tutto questo? – scrive Loretta Cavani – Ora il cittadino deve tenersi il pattume in casa, il cittadino deve disinfettare i bidoni, e il cittadino paga un servizio uguale o superiore al vecchio metodo». «Bisogna rimettere i cassonetti della carta e della plastica – aggiunge Patrizia Borghi – così da non avere più sacchi davanti ai cancelli».

Intanto, il dibattito prosegue anche sui tavoli della politica: «Siamo stanchi – commentano in coro Movimento 5 Stelle, Modena Volta Pagina, Unione Popolare e Sinistra Italiana – da una parte i partiti di destra non vogliono attuare il porta a porta e, dall’altra, Hera e la Giunta finge di non vedere la città sporca e i disagi di tantissime famiglie. Proponiamo di aumentare la frequenza di raccolta, di facilitare il reperimento dei sacchi in tabaccherie ed edicole e un maggior controllo del Comune per la riduzione dei rifiuti».l