Nuova raccolta differenziata a Modena. «Carta e plastica, così non va»
Quei sacchi gialli e azzurri lasciati a cielo aperto non convincono i modenesi
C’è chi chiede più ritiri o il ritorno dei cassonetti. E tenerli in casa non è facile
C’è chi chiede più ritiri o il ritorno dei cassonetti. E tenerli in casa non è facile
È la più grande novità del nuovo sistema di raccolta differenziata, assieme alla Carta Smeraldo per aprire i cassonetti dell’indifferenziata, e non può che essere uno dei temi principali nelle centinaia di segnalazioni raccolte dal sondaggio lanciato dalla Gazzetta: stiamo parlando dei sacchi gialli e azzurri per plastica e carta, da esporre davanti a casa nel giorno della settimana prestabilito senza più gli appositi cassonetti. Modalità che sembra proprio non convincere i modenesi.
Più ritiri o punti di ritiro
Elisa Sargenti e Marco Gagliardelli suggeriscono di «creare punti di raccolta differenziata automatici aperti 24 ore su 24, potenzialmente uno per quartiere, dove poter depositare l’eccesso temporaneo di rifiuti dovuto a varie motivazioni, come ad esempio cene aziendali, feste di compleanno o scolastiche». Romina Pacella, premettendo di essere favorevole alla nuova modalità di raccolta («anche se probabilmente poteva effettuarsi solo in alcune zone più critiche»)suggerisce invece «una raccolta della plastica almeno due volte a settimana. Gli imballaggi plastici e non solo – spiega – costituiscono ormai la maggioranza dei rifiuti e il sacco si riempie in men che non si dica. I sacchi forniti sono grandi e sono costretta a tenerli fuori dal secchio, intralciando il cammino nel già esiguo spazio della mia cucina. A volte li ho tenuti in balcone, ma tra zanzare in estate e freddo in inverno non mi sembra la scelta giusta oltre che un bel vedere per i vicini».
Sacchi in casa, non è semplice
L’ingombro dei sacchi già evidenziato da Romina, per chi ha case piccole o è senza balcone, è per molti un problema: «Il sistema della raccolta differenziata attuale – considera Alessandro Stefanini – è impattante per quelle abitazioni che sono sprovviste di balcone. Si perdono dai 3 ai 4 metri quadrati dello spazio in cucina, visto che i sacchi non si possono mettere certo in sala o in camera da letto». E aggiunge un’ulteriore considerazione: «La scorsa notte, per l’ennesima volta in questo mese d’agosto, è venuta a mancare l’illuminazione pubblica in via Lendinara. In compenso è già arrivata la seconda rata della Tari e, a fronte dell’importo dell’anno passato, si registra un incremento del 15%, alla faccia dell’inflazione». Anche Rosa Castriota evidenza i problemi di spazio. «Il mio parere sulla nuova raccolta è assolutamente negativo: ci costringe a tenere i sacchi in casa, ma dove li mettiamo? Era molto meglio prima».
Ritorno ai cassonetti
La soluzione, per molti cittadini, sarebbe un piccolo passo indietro: tornare ai cassonetti, magari con la Carta Smeraldo: «I sacchi per strada sono antiestetici e non igenici – il giudizio di Emo Longagnani –. Consiglio i cassonetti con tessera. Il mio rimprovero va ai modenesi e non che abbandonano i rifiuti per strada, mentre il sindaco potrebbe ascoltare di più i cittadini che lo criticano». Giordano Bellei la pensa in maniera analoga: «Trovo giusto usare la Carta Smeraldo, mentre non trovo normale preparare i sacchi di plastica e carta ed esporli a “cielo aperto”. Rimetterei i cassonetti, sempre con la Carta Smeraldo, e punirei i maleducati severamente, perché ritengo che sia un beneficio per tutti fare la raccolta differenziata». Netto il giudizio di Maria Sabini: «Penso che l’attuale sistema di raccolta rifiuti sia fallimentare: inutile ribadire quanto è sotto gli occhi di tutti, con spazzatura che staziona per giorni all’aperto, in quanto vi è gente incivile che porta fuori i sacchi della plastica e della carta anche un minuto dopo l’orario e il giorno previsto per la raccolta ordinaria. L’unica soluzione è ripristinare i bidoni per la plastica e la carta e far pagare la Tari in base ai conferimenti dell’indifferenziata: minori saranno i conferimenti, minore dovrà essere la tariffa pagata». Punendo, aggiunge Maria, gli incivili: «Altra necessaria attività dovrà essere quella di individuare i soggetti che non sono ancora censiti e, conseguentemente, conferiscono rifiuti senza pagare. A tal proposito dovrebbero esserci operatori che vigilano nei vari quartieri per individuare tali soggetti (anziché raccogliere i sacchetti, operazione che richiede molto più tempo rispetto al camion che agganciava i cassonetti e li svuotava in un colpo solo)».
Non si torni indietro
C’è però anche chi pensa che un ritorno al passato possa essere controproducente. Maurizio Bergamini dice «sì ai miglioramenti da parte di Hera, ma assolutamente no al ritorno al precedente, perché il degrado sarebbe peggiore e si incoraggerebbero i comportamenti incivili spesso dettati dalla pigrizia. Hera dovrebbe intensificare la raccolta dei sacchi gialli e blu senza ritardi e occuparsi anche dei tanti mini-cassonetti verdi che sono spesso pieni. Ma anche i cittadini dovrebbero sforzarsi di seguire le regole imposte: non lasciare rifiuti fuori dai cassonetti e utilizzare la tessera a suo tempo consegnata; lasciare i sacchi nei luoghi indicati e soprattutto non prima della sera precedente il giorno di ritiro. Purtroppo l’inciviltà di certuni non è regolabile se non dal proprio personale senso civico del dovere e del decoro. Dobbiamo voler bene alla nostra città».