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Castelfranco. Baruffaldi offeso sui social: «Siamo stanchi, denunciamo»

Gabriele Farina
Castelfranco. Baruffaldi offeso sui social: «Siamo stanchi, denunciamo»<br type="_moz" />

L'autore di "Sfigatamente fortunato": «Accade tutti i giorni. Grazie per il sostegno ricevuto»

30 agosto 2023
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«Veniamo derisi e offesi tutti i giorni. Siamo stanchi di essere presi in giro».

Marco Baruffaldi è un simbolo italiano della lotta al bullismo. Partito da Castelfranco, il cantante ha conquistato i palcoscenici nazionali con la sua musica rap e la sua parallela campagna di sensibilizzazione nelle scuole.

«Un bullo più un bullo fa una baby gang», scrive Baruffaldi nel suo primo libro (“"Sfigatamente fortunato - Il bello d'essere fuori”). E il 27enne intende contrastarli anche sui social, dove è stato recentemente apostrofato come “down di merda” sulla sua pagina personale.

Come ha reagito non appena ha visto il messaggio?

«Ero a casa quando mio papà mi ha fatto vedere il foglio della denuncia. Non ne sapevo nulla. Mi sono chiesto poi chi fosse questa persona che non è in grado di rispondere degnamente».

Le era mai successo qualcosa del genere?

«Mi era accaduto in una forma molto più privata. Per me la sindrome di Down non è un ostacolo e nemmeno una malattia. Eppure, noi veniamo derisi e offesi tutti i giorni. Siamo persone anche noi: rispettiamo gli altri e pretendiamo di essere rispettati. Adesso basta: siamo stanchi di essere presi in giro».

Il messaggio è giunto da un utente che utilizza uno pseudonimo. Quali sono state le reazioni?

«Due persone hanno commentato. Uno mi ha offeso in quel modo, l’altro ha detto di essere d’accordo».

Le offese che lei cita sono arrivate su TikTok. Su Facebook ha ricevuto tanti messaggi di sostegno. Sono aperti inviti ad andare avanti a testa alta senza curarsi delle offese. La confortano in qualche modo?

«Mi confortano tantissimo. A parte la denuncia, preferisco però non rispondere. Ritengo di essere più intelligente di altre persone e ho sempre evitato di litigare con gli altri. Preferisco lasciare stare. Abbiamo presentato denuncia alle forze dell’ordine sull’episodio, per tutto il resto me ne frego».

Proseguirà dunque con il suo impegno quotidiano contro il bullismo?

«Assolutamente sì: sono una persona determinata e voglio raggiungere il mio obiettivo, o meglio i miei obiettivi molto importanti nella vita».

Ce ne può descrivere almeno uno?

«Voglio provare a calare la pancia: ho messo su un po’ di peso (ride)».

E a livello musicale?

«Mi sto impegnando a scandire un po’ meglio le parole nelle mie canzoni».

Nel frattempo, continuerà a portare avanti gli incontri nelle scuole con gli studenti per mettere in guardia sul bullismo ?

«Certamente: quelli non finiranno mai. C’è sempre un susseguirsi di incontri per tutto l’anno scolastico».

Lei ha iniziato con gli incontri assieme al papà Arnaldo nel Modenese, ma ormai gira per l’Italia. Dov’è stato ultimamente?

«Abbiamo incontrato gli studenti di tante scuole di Modena, ma siamo andati anche a Lecce, Verona, Padova. Abbiamo tenuto incontri contro il bullismo anche all’università Sapienza di Roma. Ormai siamo stati in mezza Italia».

Negli incontri scolastici lei porta gli studenti a esprimersi sul bullismo e a considerare le diversità come valori e non in modo negativo. Qual è il suo obiettivo più grande che si pone per le attività con le scuole italiane?

«Attuare una grande campagna di sensibilizzazione contro il bullismo. Il problema è che le istituzioni scolastiche spesso non hanno i soldi per portare avanti progetti contro il bullismo».

Nei suoi incontri con le classi sia lei sia suo padre ricevete decine di domande da parte degli studenti. Cosa consiglierebbe a un giovane che ha ricevuto un’offesa simile alla sua?

«Direi che chi offende non merita una risposta. Ho sempre pensato che un bullo più un bullo facciano una baby gang».

Adotta lo stesso metodo anche lei?

«Assolutamente sì. Preferisco non curarmi delle offese che ricevo, ma rimanere con la testa alta e basta»