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Formigine. Parco delle Tre Fontane, via ai lavori: è chiuso da più di quarant’anni

Formigine. Parco delle Tre Fontane, via ai lavori: è chiuso da più di quarant’anni

Grazie a un milione dal Pnrr si prepara a riaprire al pubblico

01 settembre 2023
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Formigine Un luogo suggestivo, con il giardino, la grande vasca delle fontane e i suoi zampilli, e un’atmosfera di pace a due passi dal centro storico di Formigine. Chiuso da oltre quarant’anni, il Parco delle Tre Fontane, con la sua Torre dell’acquedotto, si prepara ad un importante intervento di riqualificazione che porterà il suo cancello a riaprire ai cittadini, compresi coloro che data la giovane età non lo hanno mai potuto visitare. Il verde infestante che aveva coperto tutte le pavimentazioni originarie, è già stato rimosso. Inizieranno lunedì i lavori di riqualificazione del Parco delle Tre Fontane e della Torre dell’Acquedotto di via Gramsci a Formigine.

«Quella di lunedì – così il sindaco di Formigine Maria Costi – sarà una data da segnare nel calendario storico della nostra città. Alla fine dei lavori, noi cittadini potremo riappropriarci di un giardino rimasto chiuso per più di quarant’anni! Riguardo al futuro, il sogno è quello di dar vita a un luogo nel quale poter sensibilizzare anche le giovani generazioni sulla risorsa idrica, che diverrà sempre più preziosa».

L’intervento è finanziato per circa un milione di euro da fondi Pnrr, e sarà suddiviso in due stralci, il primo dei quali dovrebbe concludersi entro la fine della primavera 2024. La storia di questo luogo che approvvigionò l’acqua di tutto il territorio parte da lontano. Dalla primavera di novant’anni fa. Nel giardino si erge la torre in cemento armato, servita da una scala a pioli che corre a fianco del tubo che porta l’acqua potabile; e, all’esterno c’è una splendida scala ellittica.

A recintare l’area un muretto in cemento bianco, sovrastato da una cancellata in rete a pannelli verdi: e lì, all’interno di quello spazio, c’era un magnifico giardino pubblico, con tre fontane che ora grazie a questo intervento avranno nuova vita. Varcato il cancello, si cominciava a respirare un’atmosfera magica, passeggiando nel giardino, contornato da una siepe tricolore.

Ciò che rimane dell’enorme vasca della fontana principale è ancora visibile alla destra dell’ingresso. Da lì si alzavano zampilli altissimi, mentre sul fronte passeggiata trovavano posto due file di fontane che portano allo stabile della camera del montacarichi.

Alla fine della guerra, dopo i bombardamenti del 1945, i pochi vani della torre dell’acquedotto furono destinati ad abitazione provvisoria per i coniugi Lotti, che vi abitarono fino al 1968. Il progetto di recupero è volto a migliorare le condizioni statiche dei corpi di fabbrica, restaurare i manufatti anche attraverso parziali ricomposizioni di elementi andati perduti, rimettere in funzione le fontane decorative, dare nuova vita al cortile e al patrimonio arboreo presente. Previsto anche un intervento illuminotecnico, che assolverà un ruolo funzionale legato alla fruizione quotidiana ma anche più “scenografico”, per enfatizzare atmosfere e giochi d’acqua.