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Modena. La proposta: «Via Emilia centro sia vietata alle auto»

Modena. La proposta: «Via Emilia centro sia vietata alle auto»<br type="_moz" />

Burzacchini e Borsari: «Trasporto pubblico? Tariffe più semplici e bus notturni. La circolazione dei veicoli privati ha raggiunto il suo massimo storico, ora va fluidificata ai 30 all’ora»

04 settembre 2023
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Il documento di Burzacchini (ex presidente di aMo) e Borsari parla molto anche di trasporto pubblico: questo è complementare a pedonalità e ciclabilità sulle medie distanze.

«Crediamo sia utile passare immediatamente alla fase realizzativa dello studio di aMo pubblicato a luglio, programmando nei prossimi anni il riassetto del trasporto pubblico locale. Riteniamo importante un lavoro amministrativo a tutti i livelli per ottenere un aumento dei finanziamenti per il modenese e continuare a migliorare l’integrazione e semplicità delle tariffe, per risolvere il non invidiabile primato di essere la più grande città italiana senza servizio serale e notturno».

E proseguono ancora: «Sono inoltre opportuni interventi straordinari di miglioramento e messa in sicurezza delle fermate, con spazi sicuri, confortevoli, accessibili, informazioni all’utenza e interscambio multimodale per l’ultimo miglio».

«Per quanto - concludono Burzacchini e Borsari - riguarda la circolazione veicolare, appare chiaro che questa ha raggiunto e superato il massimo possibile nella nostra città. È quindi necessario spostare gli interventi dalla “fluidificazione del traffico” alla riduzione e messa in sicurezza degli spostamenti veicolari con un limite generalizzato dei 30 km/h, riduzione di parcheggi e carreggiate, riduzione dei raggi di curvatura, messa in sicurezza degli attraversamenti e una politica della sosta il cui obiettivo sia di intercettare la mobilità automobilistica ai limiti dell’area urbana – spiegano - e ridurre il parco circolante in città».

La via Emilia, da corso Canal Grande a via Ganaceto dovrebbe essere completamente vietata alle auto private e ai motocicli, a parte pochissime eccezioni».

«I mezzi pubblici, invece, del tutto compatibili con la pedonalizzazione - anche grazie alla rete filoviaria - dovranno servire il centro storico con regolarità, riducendo il più possibile i giorni di deviazione dei percorsi a causa di eventi».

Piazza Sant’Agostino deve essere restituita alla città al più presto; la stessa scelta sarebbe auspicabile per Burzacchini e Borsari anche per ulteriori piazze del centro storico.

Infine, il documento a due firme prevede alcuni interventi al contorno a supporto di una moderna pianificazione della mobilità: misure specifiche per il centro storico, sviluppo di una logistica sostenibile e sicura a rimpiazzare l’attuale far west di furgoni, pianificazione sostenibile dell’accesso agli eventi, potenziamento del car-sharing (che a Modena è sempre stato problematico e in passato anche fallimentare) e regole chiare per l’innovazione tecnologica che assicurino il primato degli spazi pubblici per le persone rispetto ai veicoli autonomi.