Modena. Morti in A1 in diretta Facebook Assolto l’investitore: «Fu inevitabile»
Le due vittime erano scese dall’auto dopo uno schianto ai 200 all’ora
L’uomo che travolse Fausto Dal Moro e Luigi Visconti in autostrada, dopo che i due si erano schiantati in auto in diretta social mentre andavano quasi ai 200 chilometri orari, è stato assolto con formula piena. Lo ha stabilito il giudice dopo che nei mesi scorsi, in aula, si sono alternati i periti che hanno fornito la loro ricostruzione di quanto avvenuto la notte tra il 19 e il 20 maggio del 2019.
E il perito nominato dal giudice ha chiarito in modo inequivocabile come il 53enne alla guida della Bmw che travolse e uccise i due amici reggiani non avrebbe in alcun modo potuto vedere i due sulla strada, né avrebbe potuto evitarli. La tragedia era avvenuta in autostrada, all’altezza di Modena Nord, dove le due vittime – Dal Moro di 36 anni e Visconti di 39 – avevano perso la vita dopo essere state investite da un’auto di passaggio. Erano scesi dalla vettura su cui viaggiavano dopo essersi schiantati contro il guardrail. Un impatto particolarmente violento, documentato da un cellulare: Dal Moro e Visconti erano in diretta su Facebook.
«Stiamo andando a Rovigo, ragazzi – si sentiva nelle riprese del telefonino – siamo solo ai 200. Fai vedere a quanto andiamo».
Ebbene, il consulente nominato dal giudice, nella sua perizia ha chiarito che l’uomo alla guida dell’auto che li travolse – assistito dagli avvocati Luigi Isolabella (Milano) e Vera Sala (Reggio) che per l’ultima udienza è stata sostituita dalla collega Musi – non avrebbe potuto evitare i due. L’incidente era avvenuto di notte, l’illuminazione era presente, ma comunque lo schianto fu inevitabile. Il perito ha dimostrato come il 53enne viaggiasse entro i limiti, non superando i 120 chilometri orari. I vari calcoli hanno dimostrato che anche se l’auto fosse andata ai 70 chilometri orari – quindi comunque al di sotto di una velocità da autostrada – non avrebbe potuto evitare l’autovettura.
Inoltre, è stato dimostrato come Visconti e Dal Moro non fossero ben visibili anche a causa dei vestiti che indossavano. Elementi, questi, che sono stati ripresi dalla difesa dell’automobilista – che attualmente risiede a Firenze e che viaggia molto per lavoro – per sostenere, appunto, come la tragedia sia stata inevitabile. Visione, questa, confermata dal giudice che ha ritenuto credibile questa ricostruzione dei fatti: «Dopo lo schianto – spiega l’avvocato Musi – il 53enne non ha perso il controllo del mezzo, ha accostato e ha atteso la polizia». Ciò che avvenne quella notte, destò molto scalpore, sia per la prima ricostruzione dei fatti sia, ovviamente, per il decesso di due giovani uomini. Come detto, i due amici reggiani, Dal Moro e Visconti, viaggiavano sulla A1 in direzione Bologna su una Bmw. Avevano filmato con il cellulare in diretta Facebook i loro ultimi istanti di vita e il video aveva purtroppo fatto il giro del web dopo la tragedia.
«Stiamo andando a Rovigo, ragazzi, siamo solo ai 200... Fai vedere a quanto andiamo», si sente nelle riprese del telefonino. Più o meno è l’una di notte, la zona è all’altezza di Lesignana. «Ci fermiamo in Autogrill? No, ci sta aspettando la droga e il resto», continuano i due amici. Poco dopo, lo schianto contro il guardrail. Violento, come detto. Ma i due sopravvivono e riescono a uscire dalla vettura. Un gesto costato loro la morte, perché in un attimo passa un’altra auto e li falcia, uccidendoli. Accusato di omicidio stradale, ora per l’investitore, è arrivata come detto, l’assoluzione.