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Formigine. Le chimere dell’economia e il futuro della sostenibilità

Formigine. Le chimere dell’economia e il futuro della sostenibilità<br type="_moz" />

Il pomeriggio di oggi dedicato a ridare speranza ai giovani

09 settembre 2023
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Ad inaugurare il sabato di “Idea. La festa del pensiero” sarà, alle ore 17 nel parco del Castello di Formigine, Carlo Cottarelli. Già direttore del Fondo Monetario Internazionale e commissario straordinario per la revisione di spesa nel biennio 2013-2014, oggi Cottarelli è direttore del nuovo Osservatorio sui Conti Pubblici dell’Università Cattolica di Milano.

A Formigine porterà un’analisi dell’economia attuale attraverso la presentazione del libro “Chimere. Sogni e fallimenti dell’economia”. Ma cosa sono quelle che Cottarelli definisce “chimere” e che conseguenze ha comportato averle inseguite così a lungo? Sono quei progetti partiti con la promessa di migliorare l’economia mondiale ma che, scontrandosi con la realtà, hanno dovuto affrontare difficoltà non previste, dipingendo un quadro differente da quello inizialmente atteso e sperato.

Un effetto collaterale, questo, anche della tendenza a minimizzare le difficoltà di fronte ai progetti più grandi, rischiando così di perdere opportunità importanti e correre rischi pericolosi. Cottarelli nel suo libro passa in rassegna 7 grandi chimere: l’ascesa e la caduta delle criptovalute, il sogno di sconfiggere l’inflazione tramite l’indipendenza delle banche centrali, l’abolizione della fatica del lavoro con la tecnologia, un mondo senza barriere grazie alla globalizzazione, la flat tax, che promette di tagliare le tasse ai ricchi per fare stare meglio tutti, la finanziarizzazione del mondo per aumentare la capacità di crescita dell’economia globale e, infine, la madre di tutte queste chimere che da sola le riassume tutte, ovvero l’illusione di una crescita economica infinita che però si scontra con la sostenibilità ambientale.

Sogni, appunto, che appartengono per loro natura ad una realtà utopica. Se la speranza di molti, ad esempio, era una tecnologia in grado di migliorare la produttività permettendo contemporaneamente alle persone di lavorare di meno, come potremmo spiegare il rallentamento nella crescita che stiamo attraversando? E se non è detto che tutti questi sogni siano da gettare via, è certo che un punto di partenza può e deve essere l’istruzione dei giovani, detentori di un’eredità che si sta via via allontanando (in maniera negativa) da quella lasciata ai loro genitori e ancor di più ai nonni.

Quello che serve, adesso, è smettere di sognare e avviare un lavoro urgente di riflessione globale, un cambio di rotta che faccia sì che la crescita economica vada di pari passo con l’ambiente e la sostenibilità. Per l’economista, la via maestra è una e prende il nome di decarbonizzazione. Secondo la legge europea sul clima, l’Unione europea si impegna a raggiungere il traguardo della neutralità carbonica (ovvero le cosiddette “emissioni zero”) entro il 2050, data apparentemente lontana ma in realtà troppo ravvicinata se si considera la lunghissima strada ancora da fare. Le azioni messe in campo finora, ripete Cottarelli, sono insufficienti per svariati motivi, primi tra tutti i troppi interessi dei vari Paesi che come sempre generano conflitti. Ma se nessuno si muove davvero, niente potrà cambiare. Dunque è urgente fare un passo, per quanto piccolo sia, e lo sguardo è sempre rivolto all’interno, verso l’Unione europea che, nonostante generi solo il 9% delle emissioni globali, potrebbe dare il buon esempio e mettere in campo finalmente questo cambio radicale di rotta.

Al termine dell’intervento di Cottarelli, chiuderà la giornata di sabato un incontro con Marco Damilano, direttore del settimanale l’Espresso dal 2017 al 2022 e dallo scorso anno conduttore della striscia di informazione su Rai3 “Il cavallo e la torre”. Intervistato dalla giornalista Laura Solieri, Damilano parlerà dell’attualità e della politica italiane. L’appuntamento è alle 18.30 nel parco del Castello.