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Modena. Violenza in centro, i negozianti: «Vogliamo telecamere e più agenti»

Modena. Violenza in centro, i negozianti: «Vogliamo telecamere e più agenti»<br type="_moz" />

Sicurezza. Rabbia e paura dopo la nuova aggressione di sabato

11 settembre 2023
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«Ci sentiamo in ostaggio».

I commercianti del centro si appellano al sindaco Gian Carlo Muzzarelli e alle istituzioni. Tre le richieste: più telecamere, più forze dell’ordine, certezza della pena.

L’aggressione di sabato sera tra le vie Emilia Centro e Campanella non li sorprende. «Per due volte mi sono chiusa dentro il mio negozio – esordisce Silvia Montagnani, titolare di Urbanica – Si sente spesso di quello che combinano i ragazzini. Una volta ne ho visto alcuni spacciare sotto i portici alla luce del giorno».

«Una volta i ladri sono entrati nella nostra attività in pieno pomeriggio – sottolinea Giuseppe Marciano, tra i titolari della pizzeria Al Grottino – e ci hanno rubato quanto avevamo in cassa».

L’esercente pone lo sguardo su via Taglio e sulla scalinata di piazza Matteotti, poco distante da cui un 17enne è stato pestato da un banda di ragazzini lo scorso 5 luglio. La petizione lanciata dalla madre del 17enne su Change.org per chiedere «un presidio delle forze dell’ordine nel centro di Modena» ha raggiunto alle 17,30 quota 1.783 firme.

«Quella scalinata andrebbe chiusa – riprende Marciano, citando una richiesta avanzata dai residenti al Comune – Purtroppo, le forze dell’ordine passano un giorno sì e cento no. Abbiamo assistito a varie lii e anche a scippi».

Uno scippo è descritto da un dipendente. Erano circa le 23 di un giorno feriale. Il dipendente aveva finito di cenare all’esterno quando è stato avvicinato da due giovani. «Hai qualcosa da mangiare?», gli hanno chiesto. Lui ha risposto di no, aprendo il cartone della pizza con una mano e portando d’istinto l’altra sul cellulare. Non è bastato. Uno dei due ha preso il borsello ed entrambi hanno iniziato a correre. Il dipendente li ha inseguiti per un po’ prima di desistere. «Se li avessi presi probabilmente mi avrebbero colpito», ha amesso la vittima. Il dipendente ha urlato loro di lasciare almeno i documenti, che ha ritrovato nel portafoglio, svuotato dei contanti. «Mi hanno preso un paio di occhiali, le chiavi di casa, quelle dell’auto e le chiavi di un amico – elenca – oltre al borsello stesso».

Piazza Matteotti è indicata come una piazza al centro dello spaccio. Non è l’unica. «Anche in piazza Mazzini spacciano sempre – indica Tommaso Sulis, dipendente del negozio Jeanseria – Noi commercianti possiamo chiedere più controlli e anche più sanzioni. Non è però possibile che i ragazzini che rubano siano subito liberi senza essere nemmeno l’obbligo di firma».

Il dipendente indica casi concreti avvenuti nell’attività. «Una volta due ragazzini sono entrati e hanno preso un cappellino – prosegue Sulis – Se lo sono passati e uno dei due ha spintonato il titolare per scappare. Li hanno presi e il giorno dopo erano liberi. Le telecamere e le forze dell’ordine potrebbero aiutare, ma serve certezza della pena. O la criminalità si combatte realmente oppure non si fa nulla».

«Finché liberano subito gli arrestati non si ottiene niente», concorda Piero Zambelli da Sognarte. Il commerciante cita una sequenza di episodi: «Sabato un uomo sbraitava fuori dall’attività con una bottiglia grande di birra in mano – sottolinea – I ragazzini sui monopattini sono un pericolo: prima o poi ci scappa il morto. L’altra volta ho visto un ragazzino tirare una sigaretta contro la mia vetrina. Gli ho chiesto perché e mi ha risposto male».