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Il raduno mondiale degli scout in Corea:  le storie e i vissuti dei ragazzi modenesi

Pietro Gasparin
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Si è tenuto il Jamboree con 45mila ragazzi provenienti da ogni angolo del pianeta. «Abbiamo partecipato a questo evento con il sorriso e il coraggio tipico di noi scout»

14 settembre 2023
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“Sogna, costruisci e vivi”, sono queste le tre semplici, ma potenti parole che hanno guidato migliaia di scout, provenienti da ogni parte della terra, durante la più grande manifestazione scout del mondo: il Jamboree che si è tenuto a SaeManGeum in Corea del Sud e ha riunito più di 45.000 scout provenienti da oltre 150 paesi. Circa 1.200 italiani, appartenenti alla Fis (Federazione Italiana Scoutismo). Diversi i modenesi, tra cui, la giovane guida Marta Bortolotti, scout di 15 anni del Modena 6 della parrocchia di Santa Rita: «Un’esperienza davvero unica e i giorni in Corea rimarranno indelebili tra i miei ricordi. Le nostre giornate al campo base erano davvero intense e movimentate. Alla mattina era infatti possibile partecipare a varie attività all’aria aperta; dal rafting al tiro con l’arco, dall’arrampicata alle corse in bici; al pomeriggio poi avevamo la possibilità di esplorare le altre zone del campo, incontrando le culture delle altre delegazioni presso la zona “Expo”, in cui ogni paese raccontava la sua storia e le sue tradizioni. Il motto del Jamboree di quest’anno era proprio “disegna il tuo sogno” e penso che nei nostri sorrisi, nelle centinaia di uniformi colorate e nelle nostre mani si sia venuto a creare il disegno preparatorio per dipingere come sogniamo il mondo di domani».

Tra i capi accompagnatori anche Luca Michelini del Modena 7 e Don Emanuele Nadalini del Castelfranco 1, rispettivamente capo-reparto ed assistente ecclesiastico di uno dei reparti del contingente italiano: «Abbiamo sognato, costruito e realizzato il sogno del Jamboree insieme ai nostri ragazzi e la bellezza che ci hanno donato ci ha arricchito come uomini e come scout». Hanno evidenziato i due capi che dall’ottobre dell’anno scorso hanno seguito i 36 ragazzi del loro reparto “Filo Tenace”, che prende il nome dalle gesta dell’imprenditrice Luisa Spagnoli, in un percorso che dall’Italia li ha portati a SeaManGeum. «Abbiamo vissuto questo Jamboree con il sorriso e il coraggio tipico di noi scout, affrontando il terribile caldo torrido coreano per immergerci, attraverso le attività off-site ed on-site, quindi dentro e fuori dal nostro campo base, nelle culture dei nostri vicini di tenda. Abbiamo fatto conoscere l’Italia attraverso il nostro Cultural Day, cucinando la pasta per tutti e suonando le canzoni di Sanremo e non abbiamo perso questo nostro spirito di condivisione anche quando, a causa del tifone Khanun ci siamo dovuti spostare a Incheon per continuare il campo. Tra poche settimane ci rivedremo con i nostri ragazzi per concludere questo nostro percorso insieme e non potremmo essere più emozionati; è stato un anno lungo ed intenso che ci ha fatto conoscere amici nuovi e speciali da tutto il mondo e che non dimenticheremo facilmente».l

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