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L'incidente

Bomporto. Rimossa in anticipo la giostra

Bomporto. Rimossa in anticipo la giostra<br type="_moz" />

Subito smontata la macchina di Sorbara. Non risultano sequestri

19 settembre 2023
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Bomporto È stata smontata in anticipo la giostra teatro dell’incidente di sabato sera nel luna park di Sorbara.

Già domenica pomeriggio i giostrai avevano provveduto allo smantellamento di tutta la struttura, che è stata dunque portata via prima del dovuto. Tutte le altre attrazioni invece sono rimaste in funzione ancora per il pomeriggio e la sera. La giostra non era stata posta sotto sequestro, potrebbe dunque essersi trattato di una scelta dei gestori. Che però domenica mattina avevano minimizzato l’episodio, e sembravano pronti per rimettere in funzione tutto nel pomeriggio-sera. Di fatto comunque la giostra in questione non è più ripartita dopo l’incidente di sabato sera.

Il 41enne che vi è rimasto coinvolto mentre stava effettuando un giro con la figlia 12enne ha riferito che non appena la giostra ha preso una velocità sostenuta, il seggiolino in cui era seduto con lei si è spezzato in due: lui, per effetto della forza centrifuga, è stato scagliato contro le transenne. Ha riportato botte in varie parti del corpo, tanto che al Pronto soccorso del Policlinico gli hanno dato sette giorni di prognosi. Sua figlia invece fortunatamente non ha riportato lesioni, perché è caduta dalla parte interna ed è finita in mezzo alla pista. «Io ho rischiato tantissimo – ha sottolineato – se avessi sbattuto la testa potevo morire». A seguito dell’episodio, una mamma 35enne che era su un altro seggiolino con sua figlia di 10 anni ha chiesto il rimborso del biglietto. Il giostraio subito le ha detto di no, e ne è nata una discussione (poi ha accettato di ridarle i soldi) che ha visto sfiorare la rissa, perché una quindicina di amici del giostraio si erano fatti contro il compagno della ragazza. Per fortuna sono arrivati in tempo i carabinieri. Dal canto loro, i giostrai sostengono che la rottura del sedile è stata dovuta al 41enne che ne avrebbe fatto un uso improprio, circostanza che lui categoricamente nega.

D.M.

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