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L'emergenza

Migranti, altri 47 arrivi a Modena

Luca Gardinale
Migranti, altri 47 arrivi a Modena<br type="_moz" />

Ennesimo invio da Lampedusa senza preavviso: Muzzarelli si infuria con il governo. Platis e Giacobazzi (FI): «Se non riesce a gestire la situazione faccia un passo indietro»

19 settembre 2023
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Il meccanismo è sempre lo stesso: i migranti continuano a sbarcare a Lampedusa, e da qui vengono mandati in diverse città, tra cui Modena, ma senza avvisare l’amministrazione comunale, mentre la Prefettura viene messa al corrente degli arrivi con un preavviso di una o due ore. Una situazione ingestibile che ieri si è ripetuta per l’ennesima volta, con l’arrivo in città di 47 nuovi migranti.

Una situazione che ha fatto arrabbiare il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, che dopo aver appreso dei nuovi arrivi ha attaccato senza mezzi termini il governo: «Sulla gestione dell’accoglienza dei migranti - queste le sue parole - continua la totale irresponsabilità e improvvisazione da parte dell’esecutivo». Secondo il primo cittadino, insomma, «è ormai evidente a tutti la completa assenza di una politica nazionale in grado di gestire i flussi degli arrivi che, in barba ai proclami preelettorali, sono anzi aumentati rispetto allo scorso anno, così come sono diminuiti i rimpatri». Ma uno dei problemi, appunto, è anche quello della mancanza di comunicazione: «Le corrette relazioni istituzionali con il ministero dell’Interno - riprende Muzzarelli - purtroppo sono saltate. Si continua a non informare i sindaci di ciò che accade e di ciò che si sta facendo, agendo in modo completamente scoordinato, con la conseguenza di scaricare insicurezza e sbandamento sociale sui nostri territori e sulle comunità urbane. Siamo venuti a sapere solo questa mattina - continua il sindaco - dell’arrivo di persone scaricate in pullman in Questura, direttamente da Lampedusa, senza alcuna informazione o condivisione preventiva da parte del governo ai Municipi».

Nel frattempo, 40 persone per vari motivi sono state fatte uscire dal sistema dell’accoglienza straordinaria dei Cas, che ora potrebbe essere revocato anche per diverse famiglie, mentre sono esauriti anche i posti Sai, il Sistema accoglienza integrazione gestito dagli enti locali. «L’uscita dai Cas e la saturazione dei posti Sai - riprende il primo cittadino - ci consegna un quadro drammatico, con altre persone che si ritrovano in mezzo alla strada e sono, di fatto, irregolari. Il Sai, come abbiamo già detto e scritto al ministro Piantedosi e al commissario Valenti, è una rete da ampliare e potenziare, non da smantellare nel silenzio come sta accadendo negli ultimi mesi. Alle Prefetture e gli enti locali mancano completamente gli strumenti per gestire la seconda accoglienza, in modo da poter garantire dignità e legalità alle persone giunte in Italia e alle comunità che devono ospitarle».

Una situazione molto complicata, anche se Forza Italia indica una strada: «Modena - fanno sapere Antonio Platis e Piergiulio Giacobazzi, capogruppo in Provincia e in Comune degli Azzurri - torni ad essere capitale italiana dei rimpatri come accadeva durante i governi Berlusconi. Poi bisogna riaprire i Cpr chiusi dalla sinistra con il plauso anche del sindaco Muzzarelli e spingere sui rimpatri senza deroga e senza possibilità di ricorso di coloro che risultano non possedere i requisiti per avere il permesso di soggiorno, ordinario o straordinario. Sono queste le direttrici sulle quali crediamo ci si debba muovere per affrontare l’emergenza sbarchi ed evitare che questa si trasformi, come successe dal 2017 con il governo Pd, in un problema per i territori. In questo contesto - incalzano Platis e Giacobazzi - preoccupano le dichiarazioni del sindaco Muzzarelli, che ha ammesso di avere interrotto i rapporti istituzionali con il ministro. Certo è che una realtà come quella modenese non si può permettere un sindaco che non lavora di concerto con l governo e oggi fa riferimento al ministro solo per accusarlo di irresponsabilità e improvvisazione. In questa fase serve responsabilità e collaborazione politica e istituzionale». Quindi l’affondo, come se Muzzarelli non fosse già infuriato per questa vicenda: «Se il sindaco non è in grado o non vuole garantirle - attaccano - allora lo dica e ne tragga le conseguenze, facendo un passo indietro prima della scadenza di mandato ormai prossima e lasci gestire il problema ad un commissario».l