Modena. Smart Life Festival: la cultura digitale esplora le “generazioni”
Quaranta eventi su educazione e sviluppo dal 28 settembre al 1 ottobre
“Generazioni”. Intese come susseguirsi di classi di età, ma anche come capacità di generare cose e strumenti nuovi. È questo l’affascinante tema dell’ottava edizione di Smart Life Festival che torna a Modena dal 28 settembre al 1 ottobre. Anche quest’anno il quartier generale sarà il San Carlo: la Fondazione coordinerà un programma che comprende 40 appuntamenti di incontri, performance, talk e concerti. E quest’anno più che mai sarà forte il coinvolgimento di tutti gli enti interessati anche per singoli eventi, un approccio multidisciplinare che è stato anche sottolineato dal vicerettore di Unimore Gianluca Marchi.
Tanti gli ospiti che durante le quattro giornate del Festival si confronteranno sulle trasformazioni in atto, generate dall’uomo e dalla tecnologia, attraverso un approccio multidisciplinare e il dialogo tra linguaggi diversi. Smart Life Festival 2023 si aprirà con la performance del compositore tedesco Alva Noto, tra musica e tecnologia, per proseguire indagando il rapporto tra umano e artificiale, tra reale e virtuale, con esperti di nuove tecnologie, imprenditori e rappresentanti del mondo economico, operatori della sanità, insegnanti, pedagogisti e performer. Tra gli ospiti, anche il fisico Federico Faggin, padre del primo microprocessore, Matthew Wizinsky, designer e professore di Urban Technology all’Università del Michigan, la Fair Fashion Ambassador, stilista e imprenditrice Marina Spadafora, i giornalisti e scrittori Valerio Mattioli e Simon Reynolds e il professor Thomas Poell dell’Università di Amsterdam. Gli eventi si concentreranno in centro storico fino a toccare varie zone della città, alla Fondazione Collegio San Carlo, innanzitutto, e in altri luoghi della cultura e dell’arte, dal teatro Storchi al Tecnopolo, da Ago al Laboratorio aperto, dal Centro Memo a Istituti scolastici e Net Garage a piazza Roma. Molteplici gli appuntamenti in programma, tra conferenze, laboratori e performance, che riguardano diversi ambiti, come l’educazione e l’apprendimento (Smart Life School), la tecnologia (Smart Life Tech), la sfera espressiva e dell’arte (Smart Life Design, Music e Fashion). A declinare “Generazioni” saranno infatti diversi temi, dall’incidenza della formazione digitale sulla crescita dei ragazzi all’intelligenza artificiale e ai suoi molteplici sviluppi nei campi della salute, della privacy e della tutela del paesaggio. Star dell’edizione 2023 sarà l’artista e compositore tedesco Alva Noto, che terrà una performance live e un progetto espositivo per la prima volta in mostra, in collaborazione con Fmav - Fondazione Modena Arti Visive. La performance audiovisiva “UNI-HYbr:ID”, in programma giovedì 28 settembre alle 21 al Teatro Storchi, aprirà ufficialmente il festival (quasi esauriti i posti, gli ultimi biglietti disponibili sono in vendita su Ticketone, Vivaticket e Boxerticket). Ad introdurre la performance, alle ore 19 sempre presso il Teatro Storchi, un talk che vedrà Alva Noto in dialogo con Damir Ivic, giornalista musicale, firma di Soundwall, Rolling Stone Italia e Outpump, che accompagnerà il pubblico a scoprire l’universo sonoro e creativo dell’artista tedesco (dato l’elevato numero di richieste e il sold out della prima release, è stato ampliato il numero di posti disponibili, acquistabili su Vivaticket).
Così l’assessore Carla Ludovica Ferrari: «L’importante è espandere le potenzialità del digitale per tutti, dai bambini agli anziani. È un festival che tocca tutti gli aspetti quotidiani ma dà anche spazio all’intrattenimento e all’arte, ad esempio col concerto allo Storchi di Alva Noto, il compositore della colonna sonora di “The Revenant” di Di Caprio».
Spiega Giuliano Albarani, presidente della Fondazione Collegio San Carlo: «Anche quest’anno abbiamo abbracciato questa importate iniziativa di divulgazione sulla tecnologia dell’innovazione e lo facciamo attraverso un lavoro di programmazione concertato sia con ospiti di tanti eventi di ogni tipo. Dietro c’è uno sguardo sul futuro e anche sul presente: l’obiettivo è di dare ai modenesi strumenti per rapportarsi in modo consapevole e attivo verso le innovazioni».